Se c’è un elemento creativo in grado di trainare il successo di un’applicazione di photo-sharing, quello è indubbiamente rappresentato dai filtri, come appurato con app del calibro di Prisma e FaceApp: Instagram, sul quale l’occultamento dei like pare andare a gonfie vele, sembra aver fatto tesoro di questa lezione, con l’avvio di un test ad hoc, di recente scoperta.
La sempre puntuale ricercatrice Jane Manchun Wong – nel corso di un’analisi dedicata all’app Instagram – ha scoperto, in una delle ultime beta di quest’ultima, una funzione, inaccessibile al pubblico, sulla quale il team di Menlo Park sarebbe al lavoro, che permetterebbe di cambiare lo sfondo di una foto, usando al suo posto un’altra immagine presente nella Gallery del dispositivo.
Il procedimento, che ricorda da vicino quello che in fotografia viene chiamato Chrome Key, già attuabile con il software Photo Booth di Apple e, con risultati assai meno precisi, anche vari con tool mobili di terze parti, prevede che si acceda al filtro in questione, chiamato “Sfondo”, tramite l’apposita icona posta nella barra in basso nella sezione dedicata alle Storie: a quanto pare, però, lo strumento, ancorché preciso, appare limitato alle foto statiche, con esclusione quindi di quelle con elementi animati, o dei video stessi.
In attesa di capire il funzionamento concreto della nuova feature, e soprattutto di appurare se il nuovo filtro Sfondo verrà davvero rilasciato, uscendo dallo status di funzione in beta testing, la novità sperimentale già estesa anche in Italia, relativa all’occultamento dei like (comunque visibili al solo pubblicante), sembra aver colto nel segno, maturando consensi presso gli utenti coinvolti.
La rivista “The Verge” ha consultato alcuni iscritti canadesi a Instagram, i quali si sono detti sollevati per il potersi concentrare sui contenuti, e non sui like, sia in fase di semplice fruizione, che nella scelta di cosa pubblicare, con un parere che, sostanzialmente, è risultato esser simile a quello della seguitissima influencer italiana Ludovica Pagani, secondo la quale molte persone spesso evitavano di pubblicare un elemento multimediale temendo che, ottenuto uno scarso successo, ciò avrebbe abbassato il loro valore di engagement. Anche il portale AndroidPit ha eseguito un piccolo sondaggio, chiedendo ai propri lettori cosa ne pensassero in merito, con questi ultimi che, nel 69% dei casi, si sono dichiarati concordi con la nuova (dopo quella delle Storie) rivoluzione instagrammiana.