Il filosofo Diego Fusaro e lo psichiatra Alessandro Meluzzi si sono esibiti in un duetto privato, soffermandosi su temi di grande attualità, come l’immigrazione, appunto. Al centro della discussione c’era la Sea Watch, che Meluzzi ha definito una insidia che nel corso del tempo costringerà gli italiani a scendere in campo per difendere i propri diritti, la propria cultura, le proprie radici, la propria identità.
Secondo Meluzzi, infatti, esisterebbe un piano per fare del nostro Paese un uso improprio e per nulla umanitario. Meluzzi non fa nomi, ma rivela che dietro i flussi migratori c’è una élite capitalistica che sta muovendo le fila del mondo, progettando di fare dell’Italia una sorta di deposito dei profughi da attingere all’occorrenza per le aziende europee, Germania e Francia in testa.
Questo piano era stato evidenziato anche da Giorgia Meloni, secondo cui l’obiettivo dell’immigrazione è immettere nel mercato europeo centinaia di migliaia di disperati per avere manodopera a basso costo. Aggiungendo che “c’è un disegno di destrutturazione della società che mira a privarci della nostra identità, in modo che le persone diventino consumatori tutti uguali in balia del capitale”.
In questo disegno delirante, l’Italia sarebbe stata individuata come punto strategico per una vera e propria deportazione di schiavi dall’Africa all’Europa. Una deportazione in cui gli “schiavi” più utili verrebbero presi da Germania o Francia, lasciando all’Italia i più disgraziati a uccidere ragazze come Pamela Mastropietro, a spacciare droga, o a raccogliere pomodori a cinquanta centesimi all’ora.
Questo spiegherebbe il motivo per cui la comandante della Sea Watch, Carola Rackete, abbia detto che gli immigrati dovevano venire solo in Italia. E il motivo per cui abbia sostato per ben 18 giorni davanti alle coste italiane anziché condurre quei poveri disgraziati in altre nazioni europee. Un braccio di ferro che l’ha spinta addirittura a forzare i nostri porti con una prepotenza e un’arroganza senza precedenti.
E infatti Meluzzi non usa giri di parole per manifestare il proprio dissenso nei confronti della comandante della Sea Watch: “Questa sciacquetta, questa specie di attricetta montata dai media del Mainstream è solo la punta dell’iceberg di un fenomeno che si è già rimesso in atto. Ci sono altre navi in arrivo. C’è la sfida non tanto a questo governo, ma certamente questo disegno è implacabile”.
Il rischio, secondo Meluzzi, è che l’Italia possa essere svenduta. Che soltanto uno slancio coraggioso degli italiani possa porre fine a questo disegno avallato dalle forze cattocomuniste prima che sia troppo tardi. Prima che il processo giunga a compimento, costringendo i nostri figli e i nostri nipoti a vivere da schiavi in un modo di schiavi, senza radici, senza diritti e senza identità.
A confermare le preoccupazioni di Meluzzi ci ha pensato infatti anche Diego Fusaro, che ha chiosato: “Il capitale ha bisogno dell’immigrazione per distruggere i diritti sociali e la residua forza organizzativa dei lavoratori. L’immigrazione è uno strumento della lotta di classe, è lo strumento con cui il capitale uccide diritti sociali e abbassa il costo del lavoro”. Insomma, i tasselli cominciano a incastrarsi perfettamente.