Proprio nelle stesse ore in cui Redmi ufficializzava il nuovo low cost Redmi 7, un altro spin-off di Xiaomi, quel Black Shark focalizzato sul gaming, proponeva – nel corso di un evento ad hoc – il Black Shark 2, la seconda generazione dell’omonimo smartphone per videogiocatori.
Degno erede del primo modello, poi seguito anche da un aggiornamento, il nuovo Black Shark 2 ha un telaio (163.61 x 75.01 x 8.77 mm, per 205 grammi) realizzato con strati sovrapposti di vetro e alluminio, con un design (es. nel dual speaker) ed una progettazione (es. nell’antenna 2×2 MU-MIMO a forma di X) concepiti per favorire l’impugnatura a due mani, magari avvalendosi del gamepad (collegabile via Type-C) nel giocare alcuni titoli compatibili appositamente ottimizzati da Gameloft.
Frontalmente, la leggerissima “fronte” anteriore utilizzata per alloggiare la selfiecamera (da 20 megapixel, f/2.0) e la capsula auricolare, e lo slittamento dello scanner per le impronte sotto il vetro, permettono di ottenere un aspetto panoramico 19.5:9 per il display, un pannello AMOLED da 6.369 pollici, con risoluzione FullHD+ (2340 x 1080 pixel), molto completo (108.9% sulla scala DCI – P3) e realistico (True View) cromaticamente, oltre che alquanto luminoso (430 nits): il supporto all’HDR ed alla modalità Super Cinema ne rendono ideale l’uso per la fruizione di video, mentre – in ottica gaming – è possibile vantare il miglior tempo di risposta (43,5ms) sul mercato, una frequenza d’aggiornamento di 240 Hz, e la tecnologia Magic Press, che consente di assecondare l’esperienza di gioco contemplando diverse aree di pressione.
Sul retro, ove spicca ancora il logo centrale (configurabile) a LED (per le notifiche o gli effetti luminosi durante il gioco) e le finiture in verde sgargiante, l’impressione è di una maggior essenzialità, vista l’assenza – pur con le consuete spigolosità del caso – delle vecchie forme geometriche. In alto a sinistra, in un’ansa posta sopra il Flash LED, è presente una doppia fotocamera, assistita dall’intelligenza artificiale, e basata su lenti a 6 elementi, da 48 megapixel (Sony IMX586, pixel grandi 0.80 micron, f/1.75) + 12 MP (Samsung S5K3M5, zoom 2x, pixel grandi 1.0 micron, f/2.2).
Nel mezzo, il comparto logico in cui il processore octa-core Snapdragon 855 e la GPU Adreno 640 possono essere spinti al massimo durante la gaming mode Ludicrous (via tasto dedicato), ottenendo anche il silenziamento delle notifiche, e la visualizzazione a schermo di particolari come il framerate, la velocità di clock del processore, e la temperatura, tenuta a bada dal migliorato (- 14°) sistema di raffreddamento Liquid Cool 3.0, capace di presidiare con vari elementi (grafite, rame, a liquido, heatpipe, ventole nel case) la temperature delle diverse componenti (porta di connessione compresa, in modo da giocare nel mentre si ricarica il telefono).
Le opzioni di memoria, tra RAM (LPDDR4X) e storage (UFS 2.1) non espandibile, permettono di offrire quattro configurazioni, da 6+128 GB (420 euro), 8+128 GB (460 euro), 8+256 GB (499 euro), 12+256 GB (550 euro), per una personalizzazione sostanziale aggiuntiva a quella estetica, garantita dalle 3 nuance messe a disposizione (oltre alla consueta nera, Shadow Black, le nuove Mirage Blue e Frozen Silver).
La batteria, da 4.000 mAh con ricarica rapida (a 27W, ottenendo una mezzora di gioco aggiuntivo dopo 5 minuti), le connettività (Wi-Fi ac dual band, Bluetooth 5.0, dual GPS con BeiDou/Glonass, 4G VoLTE su ambedue le SIM con banda 20), e l’adattatore (Type-C/HDMI) per lo schermo esterno, completano il novero delle specifiche hardware del Black Shark 2 che, lato software, si avvale di Android Pie 9.0.