Qualche giorno fa, Menlo Park ammise di essere al lavoro su una nuova funzionalità per Instagram, che avrebbe implementato la facoltà di raccogliere donazioni per cause meritevoli: nel frattempo, però, l’app che fu di Kevin Systrom potrebbe concentrarsi su funzionalità più prosaiche, e meno “nobili”.
Di questo parere è l’esperta programmatrice Jane Manchun Wong (@wongmjane), da sempre impegnata a scoprire nuove funzionalità, prima del loro stesso varo, grazie alla tecnica del reverse engineering, basata sullo “sbobinamento” del codice col quale le applicazioni vengono realizzate. In una delle sue ultime sessioni operative, la software leaker ha scoperto la presenza di una feature, ancora in sviluppo e in quanto tale non pubblica, che potrebbe chiarire il prossimo (dopo Snapchat, con l’imitazione delle sue Storie) obiettivo messo nel mirino da Instagram.
La funzionalità, nota come “Make Collection Public“, dovrebbe consentire di creare delle collezioni pubbliche, alla stregua di quanto già possibile fare nel social rivale Pinterest, col quale – per altro – la concorrenza era già iniziata tempo fa, in ambito e-commerce, con i Pin acquistabili di quest’ultimo più o meno imitati in seguito da Menlo Park con gli shopping bag. Ora, nell’eventualità che sia possibile creare delle collezioni pubbliche, o rendere tali quelle private (che esistono già da un paio di anni, e fungono da raccolte per i post personali), gli utenti potrebbero andare in giro per la piattaforma, alla ricerca di idee modaiole o creative da collezionare, magari assieme ai propri meme preferiti.
In più, secondo quanto emerso e condiviso in rete a suon di screenshot, l’utente che dovesse creare delle collezioni pubbliche potrebbe anche farvi partecipare – chiamandoli in causa tramite tag – altri utenti, in modo che questi potrebbero contribuire all’altrui Collection allegandovi a propria volta degli elementi.
Al momento, però, è ben difficile prevedere l’introduzione di tale funzionalità, per altro non confermata da Facebook che, interpellata in merito dalla stampa, salomonicamente, ha spiegato che, ad oggi, non vi sia alcun test in corso per una funzionalità del genere.