Nel corso di un evento fissato in Cina da ormai diverse settimane, ed a completamento di un Ottobre tecnologicamente proficuo come pochi per l’innovazione mobile (basti vedere il senza cornice Nubia X, lo smartphone flessibile FlexPai, e quello olografico Red Hydrogen One), è arrivata la presentazione dell’atteso top gamma Honor Magic 2, fugacemente accennato allo scorso IFA 2018 di Berlino.
Quest’ultimo (chassis metallico 157.32 x 75.13 x 8.30 mm, per 206 grammi) presenta alcune colorazioni (nero, blu, e rosso) a gradiente, con la parte bassa della back cover più scura. Il frontale, su gran parte del quale campeggia un AMOLED display da 6.39 pollici con risoluzione FullHD+ (2340 x 1080 pixel, a 19:9, 403 PPI, spazio colore DCI-P3), è privo di notch, ma – rispetto all’Oppo Find X o al Vivo NEX – ottiene tale risultato con uno slide solo manuale, verso il basso (come nei vecchi Nokia N95, o nel recentissimo Mi Mix 3), che libera la zona adibita ai sensori ed alla selfiecamera: quest’ultima, propone un obiettivo da 16 megapixel e, per il riconoscimento 3D del volto, due sensori ToF (time of light) da 2 megapixel (f/2.4) di cui uno a infrarossi, per il riconoscimento anche al buio, ed uno incaricato di proiettare e rilevare i punti luminosi sul viso. La capsula auricolare è mimetizzata nel bordo alto.
Il retro dell’Honor Magic 2, in alto a sinistra, presenta – dotata di uno zoom ottico e di una stabilizzazione elettronica via intelligenza artificiale (AIS) – una tripla fotocamera AI Vision, in assetto verticale, ma con curioso setting: il semaforo inizia con il Flash dual LED e prosegue prima con un normale sensore da 16 megapixel (f/1.8), e poi con un monocromatico a 24 megapixel (f/1.8): sotto, poi, è posizionato l’ultra wide angle, con da 16 megapixel ( f/2.2). Niente oblò per lo scanner digitale, comunque presente per una maggior sicurezza, seppur occultato sotto il display.
All’interno dell’Honor Magic 2, in tandem con la GPU Mali G76 e con due NPU, troviamo il processore octa core (2.6 GHz) Kirin 980, prodotto a 7 nanometri, e visto a bordo del recente Honor Mate 20 Pro, 6/8 GB di RAM (LPDDR4X) e 128/256/512 GB di storage (UFS 2.1): il tutto raffreddato da un sistema di dissipazione termico al grafene, e alimentato da una batteria da 3.400 mAh con (attraverso la Type-C) ricarica ultrarapida (85% in mezzora, 50% in 15 minuti) Magic Charge da 40W, e wireless fast charge con standard Qi.
Le connettività prevedono il Wi-Fi ac dual band (con download fino a 1.7 Gbps, grazie al modem Hi1103WIFI), il Bluetooth 5.0, il Dual SIM 4G, il modulo NFC, un navigatore GPS (A-GPS, Glonass, HiGeo) a doppia frequenza (L1 + L5) tramite il chip Hi1103.
Il sistema operativo, basato su Android Pie 9.0, è una particolare versione della EMUI 9.0, la Magic UI 2.0, con assistente virtuale YoYo (personalizzabili nelle voci usate) in grado di comprendere anche sofisticate espressioni in linguaggio naturale, sbloccare il telefono in base alla voce associata a un dato utente, capace di suggerire consigli di bellezza dopo aver scrutato il nostro viso, fornire suggerimenti alimentari dopo aver calcolato le calorie di quanto ripreso e riconosciuto, e di tradurre simultaneamente le conversazioni in 10 lingue.
Le 4 configurazioni previste verranno commercializzate, dopo un periodo di pre-order (1-5 Novembre), con prezzi di 480 euro per 6+128 GB, 545 euro per 8+128 GB, 610 euro per 8+256 GB, e 735 euro circa per 8+512 GB, a partire dal 6 Novembre (Dicembre per la variante 8+512 GB).