Nel corso dell’evento tenutosi a Londra, dopo un piccolo recap iniziale in onore della serie Mate, ormai noto il Mate 20 Lite, il CEO Richard Yu ha presentato i nuovi top gamma Huawei Mate 20 e Mate 20 Pro.
Il Mate 20 (158.2 x 77.2 x 8.3 mm, per 188 grammi), dotato di jack da 3.5 mm, propone un frontale in cui le due lunette verticali sono estremamente ridotte, con quella verticale “gravata” da un piccolissimo notch a goccia attorno al quale si estende il display HDR, un pannello LCD IPS da 6,53 pollici, concepito secondo la risoluzione FullHD+ (2244 x 1080 pixel, a 18,7:9), abilitato allo spazio colore DCI-P3, molto luminoso (820 nits), ma – ciò nonostante – parco nei consumi. La selfiecamera è una wide angle (f/2.0) da 24 megapixel.
Nel caso dello Huawei Mate 20 Pro (157.8 x 7.3 x 8.6 mm, per 189 grammi, nelle colorazioni rosa oro, nero, blu, twilight, e verde), invece, sotto un vetro curvo 2.5D ai bordi, e con una tacca trapezoidale piuttosto spiccata (vista la presenza – accanto alla medesima selfiecamera – dei sensori per il Face Unlock 3D, tra cui infrarossi e flood illuminator), il display è un pannello AMOLED (quindi con un alto valore nella saturazione e nei contrasti) da 6.39 pollici, con risoluzione 2K+ (3120 x 1440 pixel con aspect ratio a 19,5:9), e lettore d’impronte sottostante (migliorato in velocità del 30% grazie alla sensibilità verso 10 livelli di pressione): attenzione, nel Mate 20 standard, lo scanner per le impronte è posto sul retro, ed è di tipo tradizionale.
Sul lato, oltre a un pulsante colorato per l’accensione, e a un microfono praticamente invisibile, vi è lo slot per inserire o due nanoSIM o una schedina e una innovativa NM Card/nanoSD (sino a 256 GB), una particolare schedina di memoria delle dimensioni di una nanoSIM che, in quanto capace di supportare la velocità di lettura a 90 MB/s, risulta idonee a gestire la registrazione in 4K.
Il retro, invece, ben si colloca nel palmo della mano, grazie alla sua forma generalmente curva a stondata, e resiste allo scivolamento grazie all’effetto 3D zigrinato. Qui, all’interno di un quadrato, assieme al Flash Dual LED, è presente una tripla fotocamera Leica, i cui sensori variano da modello standard a pro. Nel Mate 20 standard abbiamo un sensore ultragrandangolare (lenti da 17 mm) da 16 megapixel (f/2.2), uno grandangolare (27 mm) da 12 megapixel (f/1.8), ed uno telescopico (lenti da 52 mm, f/2.4) da 8 megapixel con zoom 2x (ibrido a 5x) e stabilizzazione ottica dell’immagine. Nello Huawei Mate 20 Pro, invece, abbiamo un sensore da 40 megapixel (f/1.8, capacità di migliorare la qualità delle foto, tramite il sistema “Light Fusion che combina 4 pixel in 1), seguito da ultragrandangolare (120°) da 20 megapixel (f/2.2, con macro da 2.5 cm), e da quello telescopico, sempre da 8 megapixel (f/2.4): i video sono girati, in ogni caso, in 4K@30fps e, sfruttando la 3D camera del Mate 20 Pro, è possibile animare qualsiasi cosa ripresa in 3D (anche il pelouche di un panda), trasformandolo in una sorta di animoji.
Come nel caso del fratello “minore” Mate 20 standard, anche il Mate 20 Pro condivide 4 innovative funzioni in dote alla nuova fotocamera: “AI Cinema”, in esclusiva sui modelli di oggi, si occupa di applicare filtri (AI Color, Background Blur, Fresh, Vintage, e Suspense) in tempo reale durante la ripresa di un video in 21:9, selezionando solo la parte della scena live da colorare. Non manca la feature “Video Bokeh”, che evidenzia il soggetto di un filmato, sfocandone lo sfondo anche con stelline, diamanti, cerchietti, note musicali etc, la modalità “4D Predictive Focus”, che mette a fuoco il soggetto prevedendone il movimento, e chiude la serie “Master AI Multilayer”, che ottimizza ogni oggetto al massimo, segmentando un’istantanea su più livelli.
Attorno alla scocca con angoli smussati, certificata IP68, sono posti due speaker stereo mimetizzati, e le antenne per le connettività Wi-Fi ac, Bluetooth 5.0, ed LTE Gigabit (cat 16 a 1.0 Gbps nel Mate 20, cat.21 a 1.4 Gbps nel Mate 20 Pro): all’interno, oltre al GPS dual band assistito dall’intelligenza artificiale per una più precisa localizzazione, ed al modulo NFC per i pagamenti contactless, a fornire energia troviamo la batteria, da 4.000 mah nel Mate 20 e da 4.200 mAh nel Mate 20 Pro, con ricarica rapida Super FastCharge cablata (via USB 3.0 Type-C, da 0 a 70% in mezzora) e (grazie a un’ampia bobina ed al vetro della coverback) wireless (a 15 watt, del 160% più veloce che sugli iPhone X) con, in più, il “wireless reverse charge” (ricarica senza fili inversa): in pratica il telefono – ricaricabile a contatto secondo lo standard QI, grazie ad una station rotondeggiante, con base convessa e superficie in silicone antiscivolo, da acquistare a parte – può fare esso stesso da base per ricaricare (in 3 ore) le nuove cuffie ” Freebuds 2” ed altri device appoggiati di dorso, un po’ come già intravisto sulle versioni Porche Edition dei suoi ultimi top gamma.
Il processore dei Mate 20 è il nuovo chip a 7 nanometri Kirin 980 (due super-core Cortex A75 da 2.6 GHz, due core intermedi da 1.9 GHz, e quattro-core Cortex A55 da 1.8 GHz, 1.6 volte più potente del predecessore, rispetto al quale è del 75% più performante e il 58% più efficiente) abbinato a una scheda grafica GPU Mali-G76 (più potente del 46% ed efficiente del 178% rispetto al passato, ottimizzata per distribuire le risorse a favore dei carichi di lavoro del gaming identificati automaticamente dall’AI), a una Dual NPU (4.500 immagini riconosciute al minuto, + 120% rispetto al passato), e a un nuovo ISP che sfrutta meglio i setting multicamera, specie in HDR, modificando i contrasti in modo da evidenziare diversi oggetti collocati in varie posizioni dell’immagine. In tema di memorie, lo Huawei Mate 20 adotta 4 GB di RAM (LPDDR4X) e 128 GB di storage (UFS 2.1) espandile, mentre il Mate 20 Pro rilancia con 128 GB di storage espandibile e 6 GB di RAM.
Il sistema operativo è Android Pie 9.0, con interfaccia EMUI 9.0, al quale sono state rimosse 100 opzioni ritenute superflue dagli utenti, con migliorati feedback tattili, swipe e gesture, ed (nel Mate 20 Pro) una perfezionata Desktop mode che permette di collegarsi in wireless a un display esterno, continuando a fare su quest’ultimo quello cui si era intenti nel telefono, avvalendosi anche di tastiera e mouse Bluetooth. Appaiono varie modalità di backup (in locale, sul Nas di rete, sullo storage USB) e, ovviamente presente, secondo i dettagli dell’ultimo Android, è il digital balance, che aiuta a gestire il tempo passato sul proprio telefono.
Come confermato da un volantino Trony già preparato, il Mate 20 è prezzato a 1.099 euro e, acquistandolo dal 17/10 al 29/10, si otterrà in omaggio sia lo Huawei Watch GT (del valore di 199 euro), che lo Huawei Wireless Charger (venduto, a parte, a 59.99 euro). Lo Huawei Mate 20 standard, invece, è prezzato a 799 euro.