Xiaomi ha tenuto un evento a Pechino, verso le 10 ore italiane, nel corso del quale ha presentato lo Xiaomi Mi Mix 3, il nuovo stato dell’arte della telefonia mobile a tutto schermo, che già col primo Xiaomi Mi Mix aveva stupito non poco il mondo hi-tech.
Lo Xiaomi Mi Mix 3 ha un telaio (157.89 x 74.69 x 8.46 mm, per 219 grammi) con un frontale privo del notch in auge sui Mi 8 e con lo spessore delle cornici ridotto di 4.46 mm: questo ha permesso al produttore di accrescere del 3.82 % il già notevole body-to-screen del Mi Mix 2S, portandolo al 93,4%, tutto messo a disposizione del display AMOLED, da 6.39 pollici, con risoluzione FullHD+ (1080 x 2340 pixel, aspect ratio 19,5:9). Ovviamente, la mancanza del notch e la compattazione dei bordi non spiegano del tutto il risultato ottenuto dal produttore cinese che, nello specifico, è ricorso a un trucco simile a quello degli Oppo Find X e Oppo NEX della rivale BBK Electronics: lo slide.
Quest’ultimo, una volta fatto scattare con un movimento manuale (su binari magnetici testati per 300 mila utilizzi), e con un suono ad hoc (personalizzabile tra 5 a scelta), si spalanca mostrando la doppia selfiecamera, formata da un obiettivo Sony IMX576 da 24 megapixel (pixel grandi 1.8 micron per selfie luminosi) più uno da 2 megapixel (effetto Bokeh), adibita allo sblocco istantaneo del device tramite il 3D Face Unlock. La doppia fotocamera posteriore, stabile (rispetto ai rivali) sul corpo posteriore del telefono, assistita da un Flash LED ed accompagnata dal lettore per le impronte digitali, è formata da un obbiettivo Sony IMX363 da 12 megapixel (pixel grandi 1.4 micron, autofocus dual pixel, focale a f/1.8) più una secondario da 12 megapixel (f/2.4, con zoom e stabilizzazione ottica), Avallata dall’intelligenza artificiale anche nel miglioramento degli scatti (specie in notturna), è capace di girare video in slow motion a 960 fps.
Al timone di comando, lo Xiaomi Mi Mix 3 ha messo un duetto formidabile, costituito dal processore Snapdragon 845, e dalla scheda grafica Adreno 630 (destinata anche all’elaborazione dei video riprodotti in HDR): la RAM (LPDDR4X) parte da 6 ed arriva a 10 GB passando per 8, mentre lo storage UFS 2.1 propone ben 2 opzioni, da 128/256 GB (non espandibili). Ad energizzare il device, nel cui novero annotiamo anche le connettività Dual SIM, Wi-Fi ac dual band, Bluetooth 5.0 (con aptX e aptX HD), 4G VoLTE, GPS (Glonass, BeiDou, A-GPS) a doppia frequenza L1 + L5, pensa la batteria da 3.850 mAh con ricarica rapida (10W) wireless (garantita dalla basetta inclusa) o via microUSB Type-C (possibile il Qualcomm Quick Charge 4.0, ma non con l’alimentatore di default, capace del solo QC 3.0). Il sistema operativo è il MIUI 10 basato su Android Oreo 8.1 (Pie in arrivo), con gesture basate sullo slide (facendo scorrere quest’ultimo, si può rispondere a una chiamata, attivare la selfiecamera per un autoscatto, o un launcher colmo di scorciatoie), ed assistente dedicato richiamabile tramite tasto fisico ad hoc.
In tema di prezzi, arriva la nota dolente, invero prevedibile per la qualità citata: la versione 6+128 GB dello Xiaomi Mi MIX 3 costerà 416 euro (3299 yuan), mentre quella da 8+256 GB sarà prezzata a 545 euro (pari a 3.599 yuan). Prevista anche una limited edition “The Palace Museum Edition”, con da 10+256 GB placcata in oro a 24 carati, che richiederà 630 euro (4.999 yuan). Per la disponibilità, partiti oggi i pre-ordini, si tratterà di aspettare il 1° Novembre: a partire dal 2019, però, in Europa giungerà anche la versione abilitata al 5G.