Di questi tempi, uno dei temi senz’altro più scottanti (nonché maggiormente di attualità) è quello relativo ai profughi provenienti dalle remote regioni mediorientali, in particolar modo dalla Siria e dall’Iraq: le due nazioni, un tempo parte della cosiddetta Culla della Civiltà in epoca mesopotamica, sono oggi soggiogate dal pugno di ferro del feroce Stato Islamico. E le loro genti si trovano oggi di fronte ad un dilemma di gravità mortale: rimanere, e rischiare il massacro o la schiavitù sotto i fondamentalisti islamici, o emigrare, nella speranza di poter trovare altrove un domani migliore.
Un bivio terribile, che lascia ben poco spazio a soluzioni alternative. Per questo stiamo assistendo in questi ultimi mesi ad una diaspora di proporzioni bibliche, con siriani ed iracheni costretti a perigliose traversate attraverso mari burrascosi ed aridi deserti, alla ricerca di un futuro che non sia bagnato nel sangue ed intriso di violenza.
Molte istituzioni del cinema, della televisione e della letteratura si sono già movimentate per dare pubblico sostegno ai profughi; tra queste c’è anche J.K. Rowling (pseudonimo di Joanne Rowling), scrittrice britannica divenuta celebre per aver ideato la saga del giovane mago Harry Potter.
Ma schierarsi apertamente sulle questioni sociali, per una personalità, può significare attirare su di sé le ire dei fan, o i classici commenti al vetriolo di chi è convinto che soldi e successo determinino necessariamente un calo dell’empatia verso ciò che accade in un mondo tutt’altro che dorato. Ed è esattamente ciò che è successo lo scorso venerdì 4 Settembre alla madre di Harry Potter.
La Rowling aveva infatti pubblicato uno stato sul proprio profilo Twitter, nel quale dichiarava la propria vicinanza alle sofferenze dei profughi clandestini. Il suo commento recitava infatti: “Se non riesci ad immaginare te stesso in una di quelle barche, allora c’è qualcosa che ti manca. Stanno morendo per andare alla ricerca di una vita che valga la pena di essere vissuta”.
Un pensiero che ha subito trovato lo scetticismo di un fan, il quale ha risposto così alla scrittrice: “Disse la milionaria dal suo iPhone d’oro nella sua magione”. Quasi a voler sottolineare il luogo comune che vede le star come impossibilitate a concepire realmente le sofferenze della cosiddetta gente comune.
La sagace risposta dell’autrice non si è fatta attendere: “Scriverei una replica più lunga, ma questi tasti di diamante mi fanno veramente male alle dita”. Una ribattuta chiaramente sarcastica che ha subito trovato il favore dei fan, tant’è che i commenti di sostegno alla Rowling non sono certo mancati. Uno degli utenti del social network ha infatti commentato così la breve diatriba: “Il benessere non sminuisce né discredita la moralità umana; l’ignoranza e la cecità invece sì”.
In sintesi, per essere vicini alle sofferenze che i clandestini provenienti dalle regioni disastrate stanno patendo in questi giorni, è indifferente il fatto di avere o meno un grosso conto in banca; basta possedere un minimo di umana empatia, a prescindere dal portafoglio.
La difficile situazione dei profughi sta preoccupando i vari stati alle prese con la ricerca di una soluzione. Purtroppo però continua ad esserci molta gente ostile, come l’operatrice tv licenziata per aver dato un calcio ad un migrante.