Un’operatrice tv ungherse è stata licenziata per aver preso a calci un migrante con in braccio il figlio.
Una vicenda che sta letteralmente facendo il giro del mondo ed indignando per la portata di un gesto da molti giudicato inqualificabile. Si chiama Petra Laszlo l’operatrice tv immortalata in un video che la ritrae mentre prende a calci un migrante in fuga che tiene in braccio il proprio figlio mentre cerca di conquistare per entrambi un futuro migliore.
Un fatto deplorevole condannato dal direttore dell’emittente tv per la quale l’operatrice lavorava che ha commentato il fatto questo queste parole attraverso un post Facebook: “Una collega di N1Tv si è comportata in modo inaccettabile al punto di raccolta di Rosze. Il contratto della camerawoman è stato interrotto con effetto immediato”.
Con queste parole il direttore ha voluto mettere la parola fine ad un polverone mediatico scatenatosi in queste ore contro l’operatrice tv, licenziata in tronco dall’emittente per la quale lavorava. Una decisione che arriva in controtendenza rispetto a quella che di solito è la politica dell’emittente, che da sempre ha dei toni molto duri ed aspri nei confronti dei migranti.
Questa volta, però, l’operatrice ha oltrepassato il segno e questo non è stato tollerato. In queste ore tantissime le denunce contro l’operatrice da parte di partiti politici ma anche da parte di tanti comuni cittadini, che condannano il suo atteggiamento nei confronti di un uomo che stava cercando aiuto e che soprattutto aveva il figlio piccolo in braccio con sé.
La situazione dei migrnti in fuga dai loro paesi sta catalizzando l’attenzione del mondo intero, che in queste ore sta cercando una soluzione a questo problema. Tutto questo rende il fatto ancora più sconcertante.
La reazione dei social
In queste ore i social sono letteralmente scatenati contro l’operatrice tv, coperta di critiche ed in alcuni casi anche di insulti. In queste ore, inoltre, stanno sorgendo diversi account fake della stessa giornalista, che al momento non ha rilasciato delle dichiarazioni in merito. Resta comunque il suo un fatto gravissimo giustamente condannato e punito.