Dopo aver denunciato la presidente della Commissione antimafia Rosy Bindi, De Luca passa direttamente all’attacco della legge Severino, definendola “un aborto di diritto“ e chiedendone, di fatto, la revisione. In base a questa legge De Luca, una volta insediato sulla poltrona di governatore, con grande probabilità verrà sospeso dal suo incarico, per effetto della condanna di primo grado per abuso d’ufficio.
Durante un’intervista a Il Mattino, De Luca afferma: “Bene ha fatto, in modo particolare il governo, a non decidere prima delle elezioni regionali. Avremmo avuto una valanga di polemiche e di accuse di favoritismo. Ora è venuto il tempo di decidere non solo sulla base del diritto e della Costituzione, ma anche in virtù del buonsenso“. La legge, in merito, è chiara: non puoi fare il governatore di regione se hai subito condanne, anche in primo grado. Facile, quindi, che De Luca venga sospeso, a maggior ragione dopo la decisione della Cassazione, che ha deciso di dare l’ultima parola in merito ai tribunali ordinari, piuttosto che al Tar, ben più ‘benevolo’ a riguardo.
“Andremo avanti con assoluta tranquillità”, annuncia De Luca, che prosegue: “Se prima non vengono insediati gli organi non può diventare efficace l’eventuale provvedimento di sospensione, perché di quello deve prendere atto comunque un consiglio regionale già nella pienezza delle sue funzioni. Come si vede, il paventato vuoto di potere è solo una invenzione propagandistica“.
E infatti, perché la Severino abbia effetto, De Luca deve prima seguire l’iter per l’insediamento, cosa che richiede di norma una ventina di giorni, dopo di che, se la Severino non verrà ritoccata in Parlamento, e a meno di ulteriori sorprese, De Luca verrà sospeso, e già ha pronto il “ricorso al tribunale ordinario“. Il piano di Renzi, poi, sembra prevedere la nomina di un vicepresidente e di una giunta, che governerebbero per nome di De Luca, mentre quest’ultimo risolverà i suoi ‘intoppi’.