Cammino neocatecumenale: “Femminicidio colpa delle donne”

Kiko Arguello, discusso leader della psicosetta cristiana conosciuta con il nome di Cammino Neocatecumenale, ha parlato così al Family Day di Roma dello scorso 20 Giugno: "Le donne vengono uccise solo perché non amano abbastanza i loro mariti. I sociologi non capiscono, sono atei"

Cammino neocatecumenale: “Femminicidio colpa delle donne”

Le dichiarazioni di Kiko Arguello riguardo al femminicidio, arrivate in occasione del Family Day andato in scena a Roma lo scorso 20 Giugno, hanno scatenato un’incredibile tsunami di polemiche: stando al pittore spagnolo, noto per le sue ideologie religiose ultraconservatrici, la colpa della violenza sulle donne e sui recenti casi di omicidio che hanno avuto mogli e fidanzate come vittime, sarebbe da attribuire proprio a queste ultime.

Gli uomini infatti, secondo Arguello, ucciderebbero solamente perché si sentirebbero poco amati: dunque sarebbe da comprendere il loro operato. Le sue dichiarazioni scioccanti riguardo al femminicidio sono riuscite a mettere in imbarazzo persino gli esponenti più tradizionalisti del Vaticano; eppure nonostante le sue incredibili tesi atte a giustificare gli omicidi e le violenze ai danni delle donne, Arguello è stato applaudito dalla folla di fedeli cristiani accorsa per assistere alla sua orazione.

Ma chi è Kiko Arguello, e perché i fedeli hanno continuato ad acclamarlo nonostante le sue avvilenti farneticazioni? Nato a Leon il 9 Gennaio 1939 con il nome completo di Francisco José Gómez Argüello Wirtz, Arguello è un pittore spagnolo il quale, in seguito ad una profonda crisi mistica ed esistenziale, ha deciso di abbracciare i principi più fanatici del Cristianesimo, dando vita al cosiddetto Cammino neocatecumenale.

Il Cammino ha goduto negli anni della stima dichiarata di molti Pontefici, affermandosi come una delle realtà più controverse-ma al contempo più quotate e seguite-della Cristianità: nonostante Kiko e la sua collega (nonché co-fondatrice del movimento religioso) Carmen Hernandez abbiano fatto incetta di lauree ad honoris causa ed applausi da parte di Papi, vescovi e fedeli, molti di coloro che sono riusciti ad uscire dalla spirale del Cammino neocatecumenale hanno mosso forti critiche nei suoi confronti, offrendo testimonianze a volte terribili delle pratiche che vengono utilizzate per mantenere il pieno controllo sugli adepti.

Proprio a causa dei numerosi abusi registrati, il CESAP (Centro Studi Abusi Psicologici) ha classificato il Cammino come psicosetta. Eppure Kiko ed i suoi discepoli continuano ad essere apprezzati da gran parte del mondo cristiano, a prescindere dai loro orizzonti altamente oscurantisti e dediti al fondamentalismo religioso militante.

Per queste ragioni Kiko Arguello è stato applaudito mentre pronunciava parole come: “Un marito si nutre dell’amore della moglie”, affermando che quando quest’ultima lo abbandona: “Il primo moto è quello di ucciderla, sperimenta il non essere amato, ed il non-amore è un inferno”. D’altronde anche il pubblico, c’è da dirlo, era ben indirizzato sulla stessa linea: la platea di Arguello era infatti uno stuolo di persone radunatesi presso San Giovanni per manifestare contro le unioni civili. Ecco le parole del leader del Cammino:

“Ci sono tanti casi di questo tipo, dicono che questa violenza di genere sia causata dalla dualità maschio-femmina, ma per noi non è così. Quest’uomo (Matthias Schepp, lo svizzero che rapì ed assassinò le figlie per poi togliersi la vita, ndr) ha ucciso le bambine per un’altra ragione. Se quest’uomo è ateo nessuno gli conferisce l’essere come persona, ha solo una moglie che gli dà un ruolo: <<Tu sei mio marito>>. E così lui si nutre dell’amore della moglie.

Ma se la moglie lo abbandona e se ne va con un’altra donna (altre farneticazioni tendenziose e completamente fuori contesto, dacché la moglie di Schepp non era lesbica, né bisessuale, né tantomeno lo aveva abbandonato per una donna, ndr), quest’uomo può fare una scoperta inimmaginabile, perché questa moglie gli toglie il fatto il essere amato. E quando si sperimenta il fatto di non essere amato, allora è l’inferno.

Quest’uomo sente una morte dentro, così profonda che il primo moto è quello di ucciderla, ed il secondo moto, poiché il dolore che sente è mistico e terribile, piomba in un buco nero eterno e allora pensa: <<Come posso far capire a mia moglie il danno che mi ha fatto?>>. Allora uccide i bambini. Perché l’inferno esiste. I sociologi non sono cristiani e non conoscono l’antropologia cristiana, il problema è che non possiamo vivere senza essere amati prima dalla nostra famiglia, poi dagli amici a scuola, poi dalla fidanzata e infine da nostra moglie”.

Poi, Kiko Arguello ha citato colui che, stando alle parole del fondatore del Cammino neocatecumenale, sarebbe il più illustre dei suoi protettori e mecenati: “Dicendo che bisogna andare contro le ideologie che avvelenano, il Papa ha benedetto la nostra piazza. Sappiate che il Papa sta con noi”. Dichiarazioni però criticate dal portavoce CEI Ivan Maffeis: “Contrapporre il Papa alla CEI e, nel caso specifico, al suo segretario generale è strumentale, e non veritiero”.

Insomma, il messaggio lanciato da Kiko Arguello agli uomini è chiaro: se vostra moglie o la vostra fidanzata vi lasciano, ammazzatele; sarete giustificati. Ed il femminicidio è solo una demonizzazione dei sociologi (rigorosamente atei ed ottusi, sia ben chiaro) per stigmatizzare i bravi cristiani che decidono (giustamente, per carità!) di punire le proprie donne con la morte.

Negli ultimi giorni, a Reggio Calabria un uomo di 55 anni ha ucciso moglie e suocera in seguito ad una lite tra le mura domestiche, mentre un 33enne originario di Rimini è stato arrestato dalla polizia, dopo aver maltrattato la propria compagna per due anni, abusando di lei fisicamente e psicologicamente, ed arrivando persino a causarle un aborto in seguito ad un feroce pestaggio. In quest’ultimo caso lei, dopo due anni trascorsi a subire violenze quotidiane ed in seguito alla perdita del figlio, ha infine denunciato il fidanzato.

Il verdetto di Arguello nei confronti della donna, in questo caso, sarebbe chiaro: avrebbe dovuto amare il pugno che ha ucciso il figlio che portava in grembo, e che la stava conducendo verso la tomba. Lasciandolo, secondo il leader del Cammino neocatecumenale, è dunque diventata una cattiva compagna, passibile di venire giustiziata. Amen.

Continua a leggere su Fidelity News