Pesta la compagna incinta fino a farla abortire: arrestato

Un 33enne originario di Rimini è stato arrestato dagli agenti della Squadra Mobile: due anni fa aveva pestato la compagna fino a farla abortire, e le violenze erano continuate anche dopo la nascita del loro primo figlio

Pesta la compagna incinta fino a farla abortire: arrestato

Non si placa l’ondata di violenze domestiche in Italia: dopo l’arresto del 55enne che nella serata di ieri ha ammazzato a coltellate moglie e suocera, a causa di una lite in ambito familiare, è arrivata in queste ore la notizia del fermo di un altro compagno violento. Si tratta di un 33enne italiano originario di Rimini, che due anni fa aveva pestato selvaggiamente la propria fidanzata fino a farle perdere il bambino che la donna portava in grembo.

La donna in quell’occasione era stata brutalmente assalita dal suo compagno-aguzzino, che la colpì alla testa con tale violenza da provocarle un forte trauma ed una profonda ferita, per poi costringerla a tenere il cranio sotto la doccia tra una mazzata e l’altra. Fu proprio allora che lei si ritrovò ad abortire con orrore, proprio a causa delle violente percosse del 33enne.

Lei tuttavia aveva preferito non denunciare l’accaduto, tentando di mettere a posto la propria vita da sé, senza chiedere aiuti esterni. Una prospettiva infelice e velleitaria, dimostratasi ben presto vana; perché lui, non di rado sotto l’effetto di sostanze psicotrope, aveva iniziato un’asfissiante operazione di stalking, pedinandola ovunque andasse e tempestandola letteralmente di sms, oltre che di botte.

Si è trattato di un vero inferno durato per addirittura due anni, al termine dei quali la vittima ha superato la propria soglia di sopportazione, e si è infine decisa a denunciare tutto agli inquirenti. L’uomo infatti non aveva mai smesso di picchiarla ed umiliarla, né dopo averla fatta abortire a causa delle percosse, né successivamente dopo la nascita del loro primo figlio.

Nemmeno l’avvento del primogenito della coppia era dunque servito a placare le violenze del terribile compagno, il quale è stato finalmente condotto in carcere dagli agenti della Squadra Mobile. Per la vittima, in seguito alla provvidenziale-seppur ritardata-denuncia, si prospetta finalmente uno spiraglio di luce dopo due anni di orrendi maltrattamenti.

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