Twitter: ufficiale il test che evidenzia gli elementi in comune tra gli utenti

Sempre in vena di test, con la finalità di rendere più confortevole la piattaforma come luogo per esprimersi, Twitter ha avviato il collaudo di una funzione tesa a umanizzare le interazioni tra gli users, sulla base degli elementi che questi ultimi condividono

Twitter: ufficiale il test che evidenzia gli elementi in comune tra gli utenti

Il social network Twitter, negli ultimi tempi, si è cimentato in diversi test, tra cui gli Audio Spaces, che sfruttano l’intimità della voce umana per allestire chatroom audio sullo stile di Clubhouse: grazie alla conferma fornita ufficialmente al portale Mashable, cui è stata concessa un’intervista in merito, è emerso come il canarino azzurro di Jack Dorsey abbia appena avviato un ulteriore collaudo, relativo questa volta agli avvisi “humanization prompts“.

Nel 2018, il CEO del noto microblog proclamò l’intento di aumentare la civiltà delle interazioni, attraverso varie soluzioni. Alcune di queste (es. rewteet con commenti), col passare del tempo, non hanno avuto l’esito sperato, venendo rimosse mentre altre (l’invito a leggere un articolo prima di condividerlo nel Feed, la scelta di chi possa rispondere ai proprio tweet) sono risultate decisamente funzionali, venendo integrate di default nella routine operativa della piattaforma.

Sempre col proposito di migliorare il tono delle interazioni, con gli utenti che “presi dalla foga del momento possono scordare che dietro un account vi sia una persona reale“, secondo quanto racconta la senior product manager Christine Su, si è proceduto a testare da qualche giorno (17 Dicembre), per ora solo sul 10% degli utenti androidiani di lingua inglese, una novità nota come “humanizationn prompts”, i messaggi di umanizzazione.

Questi ultimi prevedono che, nel rispondere a un utente, il sistema mostri ciò che si ha in comune con quest’ultimo, che siano i follower, o gli interessi / argomenti seguiti, secondo l’insegnamento che sono questi elementi a dover costituire la base di partenza di un’interazione, mentre non ci si deve rinchiudere sulla difensiva per paura di chi non si conosce. 

Come per altri esperimenti, basti pensare al defalcato Twttr ed alle risposte in forma di conversazioni, sarà il feedback degli utenti a decretare il successo della funzione dei “humanization prompts”, ed a stabilire se questi ultimi siano stati in grado di sedare effettivamente gli animi, mettendo in evidenza quel che due account condividono.

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