Impegnata nell’allargare il testing su iOS in merito alle proprie Community (ora accessibili anche a selezionati utenti in India), il social network Twitter, tra un rumor e l’altro, ha preso posizione sul ritorno in ufficio post-pandemia, confermato il ripristino di alcuni account politici erroneamente sospesi in Francia, e deciso una maggior visibilità per il suo esperimento di crowdsourcing nell’affrontare la disinformazione.
Di recente, a causa del regredire della pandemia da coronavirus, molte aziende (tranne Dropbox, che ha intenzione di diventare totalmente “virtuale”) stanno iniziando a programmare il graduale rientro negli uffici. Tra queste figura anche Twitter, il cui nuovo CEO Parag Agrawal ha indirizzato una missiva ai suoi dipendenti, nella quale rende noto che gli uffici saranno riaperti il 15 Marzo, senza restrizioni, e che dalla stessa data riprenderanno anche i viaggi di lavoro.
Rispettando le decisioni prese dal precedente CEO e co-fondatore Jack Dorsey, sarà mantenuto un approccio flessibile, in base al quale l’ufficio sarà ove ci si sentirà più produttivi e sicuri, con il conseguente continuo supporto di quanti continueranno a propendere per il lavoro da remoto. Agrawal, tuttavia, non ha mancato di sottolineare la sua propensione per il lavoro in presenza, stante le difficoltà di organizzare quello distribuito e forte della convinzione che gli eventi, le riunioni dei team e le visite in ufficio contribuiscano a cementare la cultura aziendale “in un modo così potente“.
Un secondo ritorno alla “normalità” si è avuto nello scorso fine settimana, col ritorno online di alcuni account bloccati per errore. Nello specifico, venerdì 4 Marzo, diversi account associati alle campagne elettorali dei candidati dell’estrema destra francese, Marine Le Pen ed Eric Zemmour, per qualche ora sono stati sospesi, con i due aspiranti inquilini dell’Eliseo che hanno subito parlato di censura (con tanto di hashtag in tendenza). Poco dopo, la piattaforma, che ha ricordato come esistano procedure precise per presentare ricorsi in caso di errori della stessa, ha spiegato che il tutto è stato dovuto a un’erronea applicazione delle regole del microblog.
Un tentativo di rassicurazione, da parte di Twitter, è arrivato anche in merito alle polemiche sollevate dal Washington Post, secondo il quale il sistema di fronteggiamento collettivo della disinformazione, noto come Birdwatch, pur essendo stato annunciato nel Gennaio del 2021, venga poco utilizzato e, nei fatti, risulti invisibile al pubblico. A tal proposito, la piattaforma del canarino azzurro che spiegato che, d’ora innanzi, le note di contesto che i (10mila) collaboratori al test della funzione scriveranno, saranno rese randomicamente visibili e commentabili da un ristretto numero di utenti USA.
Passando ai rumors, dal leaker Nima Owji sono arrivate la scoperta secondo cui la piattaforma continui a lavorare sulla funzione degli Articoli, ai quali gli utenti potrebbero anche allegare media e GIF, e la constatazione che sia stato cambiato il logo (attivo di default) di Twitter Spaces, come visibile nella versione alpha pubblica (per Android) della piattaforma: ciò sarebbe stato confermato anche da Alessandro Paluzzi.