Twitter, il microblog al quale in tanti si affacciano per informarsi o informare su quel che accade intorno a sé, ha sollevato una nuova polemica con Microsoft, a proposito di API usate in modo improprio. Nel mentre, la piattaforma di Musk ha “subito” la pubblicazione di una ricerca che palesa un po’ di disamoramento da parte dell’utenza, a causa della condotta sui generis del suo proprietario.
Nelle scorse ore l’istituto di ricerca Pew Research ha diffuso alcuni dati non proprio confortanti per la gestione Musk del social Twitter. In pratica è stato condotto un sondaggio su 10.701 utenti statunitensi della piattaforma, dal quale è emerso che negli ultimi 12 mesi in 6 utenti su 10 si sono presi una pausa di diverse settimane o più dal canarino azzurro. Sono le donne (69 vs 54%) ad affermare maggiormente di essersi prese una pausa da Twitter nell’ultimo anno: in merito poi alla domanda se si prevede di usare Twitter da qui a un anno, circa 1/4 dei sondaggiati ha risposto che “non è molto o per niente probabile che sarà sulla piattaforma tra un anno” mentre il 40% si è detto molto propenso a usare Twitter tra un anno e il 35% ha semplicemente affermato che lo farà.
Lo stesso istituto di ricerca ha poi notato che, in seguito all’acquisizione di Musk nell’Ottobre del 2022, 1.002 degli utenti più attivi di Twitter hanno ridotto il numero di post nei mesi successivi. In questo caso si è rilevato che “il numero medio di tweet mensili di questi utenti è diminuito di circa il 25% dopo l’acquisizione“.
Passando ad altri elementi di discussione in quota Twitter, è di queste ore la notizia di un nuovo contrasto con Microsoft, dopo le passate accuse di aver addestrato illegalmente il suo chatbot Bing Chat con i dati del social. Ora, Twitter, tramite l’avvocato personale di Elon Musk, Alex Spiro, ha inviato una lettera al CEO di Microsoft, Satya Nadella, accusando Redmond di aver violato, sino al mese scorso, molte disposizioni contenute nell’accordo di Twitter con gli sviluppatori.
Le accuse si riferiscono ad 8 distinte API (quelle vecchie, poi sostituite da nuovi livelli più costosi) usate in vari servizi di Microsoft, come in Xbox, in modo da consentire ai giocatori di condividere le loro clip su Twitter. In particolare, le API in questione sarebbero state usate per scopi non autorizzati, in barba alla trasparenza promessa in merito da Microsoft, al quale Twitter ha chiesto di fornire, entro il 7 Giugno, le informazioni relative a un richiesto “controllo di conformità” per le varie API coinvolte.
Microsoft ha risposto prontamente confermando di aver ricevuto una missiva dall’ufficio legale di Twitter e che esaminerà le domande per rispondervi in modo appropriato perché non vede l’ora di proseguire a lungo termine la partnership in corso col social di Musk.