Twitter: novità su algoritmo open source, newsletter Revue e situazione economica

Il sempre prolifico Elon Musk a suon di tweet ha permesso di apprezzare alcuni dei futuri cambiamenti che riguarderanno il suo social network Twitter, ancora alle prese con la riduzione dei costi.

Twitter: novità su algoritmo open source, newsletter Revue e situazione economica

Sotto la guida del neo proprietario Elon Musk, Twitter è cambiato molto, non solo passando a una struttura più snella a suon di licenziamenti, ma anche tentando strade poco ortodosse per pagare meno gli affitti. Nel mezzo sono arrivate anche novità per l’abbonamento Blue. A tali novità se ne sono aggiunte altre, rivelate direttamente dal vulcanico imprenditore di origini sudafricane.

Partendo dalle riduzioni dei costi, stanti le incerte condizioni macroeconomiche e la situazione di perdita economica del social, Twitter da qualche tempo non sta pagando gli affitti delle sue sedi. Una prima conseguenza si è avuta a Singapore: una mail spedita agli utenti mercoledì scorso gli intimava di liberare le scrivanie entro le ore 17, per poi riprendere le proprie mansioni da remoto il giorno dopo, giovedì. Qualcosa del genere sta avvenendo anche in India.

Secondo Moneycontrol, Twitter è in trattativa con WeWork e TEC, che però non hanno confermato tali sviluppi, per liberare le sedi usate per il co-working a Delhi e Mumbai. In precedenza, il medesimo report ha evidenziato come il social abbia rinunciato alla sede di Bangalore. Considerando che dei 250 dipendenti che aveva in India prima dell’acquisizione da parte di Musk, ne sono poi stati licenziati 80, una riduzione delle strutture usate era in ogni caso da mettere in conto. 

Ancora relativamente alla situazione economica di Twitter, è noto che Musk abbia comprato Twitter per 44 miliardi di dollari, ricorrendo a 13 miliardi di prestito da Morgan Stanley, Mitsubishi, Bank of America, Barclays. Secondo il Financial Times, tale debito, “detenuto da Twitter a livello aziendale, senza alcuna garanzia personale da parte di Musk“, comporterebbe il pagamento di 1,5 miliardi di interessi annuali e la prima rata di tali interessi da saldare scadrebbe proprio a fine Gennaio. 

Lo scorso sabato, il giornalista Matt Taibbi ha pubblicato un nuovo round di Twitter Files, dai quali si ricava che “alcune figure del governo hanno cercato di controllare ciò che è stato pubblicato sulla piattaforma prima che Musk prendesse il sopravvento“. In conseguenza di ciò, e provocatoriamente, lo stresso amministratore delegato di Twitter ha aggiunto nella sua biografia presso il social l’etichetta “media affiliati allo Stato”.

Infine, parlando dell’algoritmo “open source” di Twitter che dovrebbe essere rivelato il prossimo mese, Musk ha affermato che lo stesso, se un utente ama “cestinare” gli account che odia, gliene suggerirà di più, forse presumendo che, se ne ha cestinato uno, preferirà fare lo stesso anche con gli altri simili. Scherzi a parte, l’imprenditore sembra sottolineare che la soluzione per vedere meno account che si odia sul proprio feed è quella di limitarsi alla propria “camera d’eco”.

Musk ha poi parlato anche del tema della censura, asserendo che gli strumenti di censura, nati per fronteggiare lo spam, sono poi stati usati per censura a scopi politici e che, quindi, di censura ve ne sarà ancora, ma di meno, perché la stessa può finire per coinvolgere tutti. Dulcis in fundo, il servizio di newsletter Revue sembra avere qualche chance di non essere più chiuso il 18 Gennaio

Musk, leggendo le reazioni del pubblico in merito, si è chiesto se tale servizio debba rimanere aperto e non è escluso che, come in altri casi, tenga conto delle indicazioni degli utenti per prendere una decisione sul relativo destino. 

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