Proseguono le novità in casa Meta, ex Facebook Inc, col colosso hi-tech fondato da Mark Zuckerberg che, ultimamente, si sta dibattendo tra i problemi in ottica privacy destati dal suo social network, e il tentativo di guardare avanti, dipingendosi come un’azienda ben più grande dei suoi singoli servizi.
Facebook non ha mai avuto un buon rapporto con la gestione dei dati degli utenti, basti ricordare la vulnerabilità accertata nel 2019 che aveva permesso a chiunque di visionare i numeri telefonici più di 400 milioni di utenti del social, o quando lo scorso anno in un mercatino nel dark web vennero trovati i dati (tra cui ID Facebook, nomi completi, numeri di telefono, date di nascita, posizioni GPS, email, etc) di 533 milioni di utenti della piattaforma in blu. Il pessimo scenario relativo alla gestione dei dati personali, a quanto pare, però, è molto più serio di quanto non si credesse, e all’interno di Menlo Park, ne sono consapevoli.
Nelle scorse ore, la rivista Motherboard ha pubblicato una nota interna degli ingegneri della privacy della divisione AD di Facebook nella quale viene spiegato che la piattaforma raccoglie e conserva tutte assieme, compresi i dati sensibili, le informazioni degli utenti raccolte con i propri strumenti e con quelli di terze parti, tanto che, per iniziare, è difficile eseguire un controllo specifico di una parte di tali dati.
Ciò comporta anche un livello di generale non comprensione e controllo su come i sistemi aziendali gestiscano tali dati: ipso facto, è sia difficile eseguire delle modifiche alle policy confidando che diano gli esiti sperati, che assicurare a terzi, ad esempio agli enti regolatori che se lo aspettano, che non si sfrutterà un dato X per lo scopo Y. Ciò, viene spiegato ai piani alti della compagnia, “potrebbe esporre l’azienda a sanzioni per il controllo dei dati“.
Intanto, anche per lasciarsi alle spalle le difficoltà che derivano dal suo noto social network, la casa madre Meta ha comunicato un’iniziativa riguardante il mondo fisico, con l’apertura il 9 Maggio, nel suo campus californiano a Burlingame, di un Meta Store, un negozio fisico da circa 144 metri quadrati, che permetterà agli utenti di provare i prodotti di accesso al metaverso, come il visore Quest 2 (con relative demo) o quei dispositivi volti a migliorare la vita quotidiana, come i display intelligenti Portal, con possibilità di acquistarli al dettaglio. In sede non saranno disponibili all’acquisto i Ray Ban Stories, gli occhiali smart dell’azienda, anche se la stessa ha affermato di aver introdotto, su Meta.com, la scheda Shop ove raggruppa, con possibilità di acquisto, tutti i prodotti che offre.