Instagram e YouTube: inizio di settimana carico di novità di rilievo

Le più importanti realtà della piazza multimediale, Instagram per quel che riguarda le foto, e YouTube sul versante video, hanno appena annunciato diverse novità, pronte a impattare non poco sull'esperienza d'uso degli utenti: ecco in che modo.

Instagram e YouTube: inizio di settimana carico di novità di rilievo

Inizio di settimana gravido di novità per il mondo del multimedia, con diversi annunci emersi in relazione alla più nota piattaforma di photo-sharing al mondo, Instagram, e in merito a quella più popolare per il video-sharing/streaming, YouTube.

Partendo da Instagram (ma con ricadute anche su Facebook), la prima grande novità riguarda una precisazione nella policy d’uso, messa a punto dalla responsabile Emma Collins, a tutela di chi ha meno di 18 anni. Nello specifico, ai minorenni sarà impedito di avere a che fare, attraverso un algoritmo che provvederà in tal senso, con pubblicità riguardanti diete miracolose, prodotti per perdere peso, prodotti per la bellezza presentati come sensazionali, interventi di chirurgia estetica. Nell’eventualità che il post sia accompagnato dall’enunciazione delle modalità di acquisto, da coupon o codici promozionali, o semplicemente che prometta esiti miracolosi, si procederà all’eliminazione dello stesso. La misura, fanno sapere da Menlo Park, si è resa necessaria a tutela dei più giovani e indifesi utenti della piattaforma, anche se tali contenuti erano sempre stati vietati, visto il cambiamento evolutivo del marketing con l’affermarsi degli influencer ai quali, quindi, sarà tagliata una bella fetta di ricavi.

Sempre in tema Instagram e influencer, sembra destinata a far discutere la ricerca condotta dalla società statistica HypeAuditor su 1.84 milioni di influencer suddivisi tra 82 diverse nazioni: da tale studio emergerebbe come più della metà dei content creator (compresi i nano e i micro-influencer) abbia fatto ricorso a qualche tecnica di ad-fraud per alterare le vanity metrics (i mi piace, la base di follower, l’engagement) attenzionate dai marketer per fare i loro investimenti. Risultato? In un settore che vale 1.7 miliardi di dollari, circa il 40%, ovvero 750 milioni, viene praticamente bruciato per nulla: Instagram già in passato è intervenuta defalcando legioni di follower agli influencer più popolari ed occultando i Like ma, a quanto pare, come confermato da tale ricerca, urgono ulteriori interventi “di bonifica”, magari simili a quelli di recente ideati da YouTube, che nelle proprie classifiche di popolarità non considera più gli utenti guadagnati in seguito a investimenti pubblicitari.

Proprio YouTube è destinatario di diverse migliorie per quanto riguarda la piattaforma di video-sharing del gruppo Google. Appena distribuita la playlist Released, ne è stata rilasciata un’altra, denominata Discovery Mix, comprensiva di 49 canzoni che, pur scelte tra gli artisti meno noti o sempreverdi, per aiutare a scoprire nuova musica, risultano comunque calibrate sulla storia d’ascolto (la cronologia) degli utenti. La nuova Playlist, reperibile nella sezione “Mixed for you”, ed aggiornata ogni settimana (di mercoledì), potrà essere riprodotta brano per brano, mescolata, aggiunta alla propria libreria, o scaricata localmente per un ascolto off-line (disponendo di un abbonamento a Music).

Destinate a far discutere, però, sono altre due novità in tema YouTube. Una riguarda il riconoscimento di canale verificato che verrà cambiato nella forma e nella sostanza: a livello estetico, al posto del badge con una spunta o una nota musicale, arriverà un riquadro grigio a contenere il nome del canale mentre, più in termini sostanziali, cambiano i criteri per tale riconoscimento, non più concesso automaticamente a chi abbia almeno 100 mila iscritti. Ora, infatti, si valuterà se il canale appartenga e sia gestito dalla persona o dalla società che pretende di essere, e se sia immediatamente riconoscibile all’esterno e all’interno della piattaforma, con lo scopo di assicurare agli utenti che un dato contenuto sia davvero sviluppato da chi credono. Chi non rientrerà nei nuovi parametri sta già ricevendo una mail di notifica, con la facoltà di presentare appello contro la perdita del badge entro fine Ottobre, quando le decisioni prese verranno messe a regime.

Non meno foriera di critiche è la decisione di YouTube di portare anche sugli schermi delle smart TV, tramite l’app YouTube TV, il formato pubblicitario Masthead, che collocatosi in Home, ne occuperà più della metà della parte alta, cambiando le abitudini d’uso dell’utente che, fosse anche solo per consultare il titolo di un contenuto suggerito, sarà costretto ad effettuare uno scroll. La novità, attualmente in beta con gli inserzionisti che possono già comprare i nuovi banner ed effettuarne il targeting, ben consapevoli che un annuncio nella nuova location potrebbe rivelarsi del 10% più fruttuoso che su una TV lineare con palinsesti, si è resa necessaria per il cambio di abitudini degli utenti che sempre più, almeno per 250 milioni di ore al giorno, sono soliti godere dei video youtubbiani proprio sugli schermi televisivi.

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