Decisamente, Facebook non riesce a scrollarsi di dosso i problemi relativi alla privacy ed alla disinformazione, come dimostrate dalle ultime notizie emerse in tali ambiti: come noto, però, a Menlo Park non si scoraggiano così facilmente e, oltre a lavorare a nuove soluzioni per la cybersicurezza ed a occhiali smart per la realtà aumentata, hanno rilasciato anche aggiornamenti funzionali, per aggiungere musica al proprio account, e offrire nuovi sistemi di geolocalizzazione.
Come pre-annunciato a Luglio, l’Information Commissioner’s Office (Ico), l’autorità britannica sulla comunicazione, ha comminato una multa di 500 mila sterline a Facebook per lo scandalo Cambridge Analytica che, tra il 2007 ed il 2014, permise l’accesso ai dati personali di 87 milioni di utenti, tra cui 1 milione di inglesi, poi adoperati anche per spam politico. Nel commentare la sanzione, la responsabile dell’autority di Sua Maestà ha spiegato che si tratta di un ammontare esiguo per un colosso del calibro di Facebook, a causa della sola successiva entrata in vigore della severa normativa continentale GDPR.
La commissione giapponese per la tutela dei dati personali, invece, ha appena iniziato a martellare Zuckerberg. Nello specifico, in relazione al recentissimo scandalo che ha permesso il furto dei token di accesso ai profili di 30 milioni di utenti, i legislatori nipponici hanno chiesto a Facebook, pur senza emanare una sanzione pecuniaria o legalmente vincolante (quindi, si tratta a tutti gli effetti di un “cartellino giallo”), che accerti cosa sia successo, ed adotti le opportune contromisure perché la cosa non si ripeta in futuro: queste ultime, nel dettaglio, dovranno sostanziarsi in una maggiore attenzione verso le app ospitate dal social, e in una tempestiva e dettagliata comunicazione alle autorità di settore ogniqualvolta vi siano variazioni nelle politiche di sicurezza del gruppo, o violazioni alla sicurezza degli iscritti.
Proprio per migliorare la propria immagine scossa dai recenti scandali sulla privacy, Facebook – secondo il periodico “The Information” – avrebbe intenzione di finalizzare, entro fine anno, l’acquisizione di una delle società di sicurezza interpellate (nomi ancora ignoti).
L’obiettivo sarebbe di avvalersi di uno speciale software utile per prevenire futuri attacchi, per segnalare tentativi di hackeraggio in corso, rilevare tempestivamente la pubblicazione di contenuti inidonei (come gli 8 milioni e 700 mila foto di abusi sessuali e violenze su minori, rimosse in 3 mesi dai moderatori del network, in seguito ai rilevamenti dell’algoritmo interno) e, in relazione ai singoli account, particolari vulnerabilità: come quella che risulta essere capitata a un ragazzo indonesiano, tale Yhazeer Whillien, il cui account – violato – viene ancora adoperato per pubblicare finti video porno (in realtà immagini) in grado di aggirare i filtri a causa di un furbo escamotage, rappresentato dal link e dalla citazione del prestigioso “Washington Post”. Non è improbabile, comunque, che l’integrazione del know how, in seno a Menlo Park, di una società di sicurezza, possa giovare anche alla lotta contro la disinformazione che, nei giorni scorsi, ha segnato un nuovo passo avanti, con la rimozione di 68 pagine di propaganda per il leader brasiliano di estrema destra Jair Bolsonaro (probabile nuovo presidente del Paese), create da 43 finti account (riconducibili al gruppo “Raposo Fernandes Associados”), con lo scopo di far linkare articoli esterni al social, di appoggio al politico in questione.
Intanto, Facebook – che è già intervenuta nell’hardware con lo smart display Portal, e con i visori per la realtà virtuale Oculus (come i recenti Go) – si appresterebbe a varare anche degli smart glass sulla realtà aumentata: a darne conferma, alla rivista TechCrunch, è lo stesso Ficus Kirkpatrick che, tra i collaboratori di Zuckerberg, si occupa di questa branca tecnologica. L’obiettivo è di portare avanti un progetto, animato da software proprietario in modo da non pagare licenze a Google, che possa ben confrontarsi con i giganti del settore, rappresentati da Magic Leap ed Hololens (Microsoft).
Per quanto riguarda le novità musicali, un post ufficiale di Facebook conferma le implementazioni di diverse novità “musicali”, non tutte subito disponibili in Italia al loro esordio. Innanzitutto, sarà possibile fissare un link musicale in alto nel profilo, riproducibile dai propri contatti, arriverà una sezione in cui si potranno aggiungere delle canzoni e, come su Instagram, si potranno attaccare adesivi musicali (tracce scelte per autore o titolo del brano) alle foto o ai video inseriti nelle Facebook Stories. In più, arriverà anche la feature “Lip Sync Live”, che consentirà di pubblicare, come post o Storie, dei karaoke in cui l’utente mimi l’esecuzione di una canzone della quale scorrerà il testo.
Infine, sempre a TechCrunch è arrivata la conferma diretta da Facebook della sperimentazione, con alcuni utenti selezionati, di un nuovo sistema di geolocalizzazione per il social: la feature, qualora venisse implementata in futuro, paleserà la posizione dei contatti in modo visuale, su una mappa (come Snapchat dal Giugno 2017), suddividendoli per città e quartiere.