Facebook è ancora alle prese con le consuete polemiche sulla privacy visto che, secondo alcuni, sfrutterebbe il microfono degli smartphone per ascoltare le conversazioni degli utenti, e proporre pubblicità più mirate. Nel frattempo, cosa c’è di meglio che rispondere alle critiche a suon di fatti? Ed ecco, quindi, al via la sperimentazione (molto limitata e segreta) di un tag per le notizie dell’ultim’ora degli editori e di un sistema per i micropagamenti.
Già nel 2016, Facebook finì nell’occhio del ciclone per polemiche simili, e dovette dichiarare di mostrare pubblicità basate sugli interessi e le informazioni rese pubbliche nel profilo utente: la vicenda è tornata a ripetersi nei giorni scorsi, allorché il presentatore del podcast “Reply All” ha chiesto ai suoi ascoltatori chi pensasse che Facebook usava il microfono per mostrare pubblicità mirate. Anche in questo caso, vi è stata la piccata risposta della dirigenza del social, secondo cui “non viene usato – né mai lo è stato fatto – il microfono per mostrare la pubblicità“.
Matt Navarra, il famoso insider di “The Next Web”, intanto, ha rivelato l’esistenza di alcuni test interni, in seno a Facebook, volti a sperimentare due nuove funzionalità.
La prima di queste riguarda il collaudo di un tag “Breaking News” volto a dare più rilievo alle più importanti notizie dell’ultim’ora degli editori partner, mentre la seconda concerne il sistema di regali in denaro “red envelope” che, dal nome di una tradizione asiatica, permetterebbe alle persone di regalare piccole somme di denaro in occasione di ricorrenze, o importanti eventi.
Se confermata anche quest’indiscrezione (quella delle “breaking news lo è stata), Facebook potrebbe aprire la strada ad un sistema di micro-pagamenti simile a quanto già introdotto (naturalmente negli States) all’interno di Messenger, magari per agevolare le sempre più numerose transazioni che stanno avvenendo in Marketplace, una sorta di “Secondamano” interna al suo portale, ove gli utenti del social di scambiano (vendono/comprano) prodotti usati.