YouTube pronta (anche) ai Canali in abbonamento come Prime Video

A margine dell'annuncio ufficiale riguardante una collaborazione funzionale tra YouTube e Google Meet, la grande Y di Mountain View è finita al centro di rumors in merito al suo ingresso, mediante uno Store di Canali, nel mercato dello streaming in abbonamento

YouTube pronta (anche) ai Canali in abbonamento come Prime Video

Alphabet, ex Google, ha battezzato Ferragosto con una doppietta di novità in favore di YouTube, tra cui quella, ufficiale, che coinvolge anche il servizio Meet, e l’altra, non confermata, che vorrebbe il Tubo di Mountain View pronto a entrare nel mercato, sempre più affollato e concorrenziale, delle piattaforme di streaming intrattenitivo in abbonamento.

La prima novità riguardante YouTube riguarda un qualcosa che ancora non c’è, ma che potrebbe arrivare presto, precisamente in autunno. Secondo la versione online del prestigioso quotidiano economico Wall Street Journal, che ha fatto riferimento a persone a conoscenza della questione, Alphabet Inc, la controllante di YouTube un tempo nota come Google, dopo 18 mesi di sviluppo, sarebbe pronta a lanciare prossimamente un progetto di streaming in favore di YouTube.

Tale progetto, internamente battezzato Channel Store, permetterebbe agli utenti di scegliersi i canali di streaming a cui abbonarsi, all’insegna di un qualcosa che ricorda un po’ Prime Video di Amazon (però focalizzata quasi del tutto, tranne lo streaming calcistico della serie B via Helbiz Live, sui contenuti on demand), ma con una maggior flessibilità rispetto allo spin-off YouTube TV, la piattaforma alternativa alla TV via cavo che, negli USA, al prezzo di 64.99 al mese, offre però un bouquet già comprensivo di un notevole numero di canali (85), tra cui Fox, ESPN e CBS.

Al momento, anche per il fatto che Alphabet non ha rilasciato alcun commento a Reuters, non è noto quanto costerà il “Channel Store”, ovvero il Negozio dei Canali di YouTube che, quasi sicuramente, partirà come iniziativa dagli USA: non sono emersi nemmeno i nomi delle società partner dell’iniziativa, attratte dalla diffusione di YouTube grazie alla quale un utente potrebbe facilmente, dopo aver apprezzato il trailer di un film o programma sul Tubo Googleiano, decidere di abbonarsi a questo o quel canal: in compenso, è emerso che la piattaforma starebbe proseguendo nelle discussioni con diverse società di streaming, per definire la suddivisione delle entrate generate dagli abbonamenti dagli utenti a questo o quel canale. 

L’altra interessante novità, questa già concretizzata, in salsa YouTube coinvolge, invece, anche Google Meet che, secondo quanto annunciato pubblicamente, all’insegna di un qualcosa che ricorda l’Apple SharePlay, permetterà agli utenti dell’app di videoconferenze di Google (ex Hangouts), durante una videochiamata, di ascoltare assieme la musica di Spotify e guardare insieme i video di YouTube, come già possibile fare su Google Duo (destinata a fondersi appunto con Meet). 

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