WhatsApp, la popolare chat-app del gruppo Facebook, ormai da tempo scissa anche in una variante “for business“, negli ultimi tempi sembra decisamente presa dal fervore creativo dei suoi programmatori che, nel mentre iniziano a testare una nuova feature a vantaggio delle note vocali, dovranno fronteggiare un assai fastidioso bug dell’ultim’ora.
Messa a regime di recente la funzione che segnala come “inoltrati“ tutti i messaggi non originali, ed introdotto il broadcast anche nei propri gruppi, WhatsApp sembra essere tornata ad uno dei suoi primi “amori”, rappresentato dalle note vocali. Queste ultime, nei mesi scorsi, dopo un lungo collaudo, erano state omaggiate da un semplificato sistema di registrazione, che evitava all’utente di dover tenere il dito premuto nel mentre si registrava il messaggio audio.
Ora, secondo gli insider di WABetaInfo, di nuovo le note vocali sono state attenzionate, con un’opzione che farà felici diversi utenti che prediligono questo formato comunicazionale: nella beta 2.18.206, rilasciata nelle scorse ore per la piattaforma Android (e disponibile anche tramite ApkMirror), WhatsApp avrebbe inserito un sistema che consente di riascoltare un messaggio audio registrato prima di inviarlo: in tal modo, qualora non si fosse convinti del risultato ottenuto, lo si potrebbe cancellare onde ricominciare da capo.
L’altra novità, che fa riferimento sempre a WhatsApp, è una nota dolente. Diversi utenti stanno segnalando, infatti, un fastidioso problema con i backup che, programmabili, vengono instradati verso il cloud di GoogleDrive: nello specifico, sembra che anche i piccoli backup incrementali, dell’ordine di 50/60 MB, interrotti in seguito ad un errore di rete, riprendano poi con dimensioni maggiorate (es. 1 GB).
Le prime verifiche sembrerebbero confermare che, anche a fronte di tale accadimento, non sembri corrispettivamente espanso lo spazio occupato online dal backup e, quindi, che il tutto possa tradursi in un semplice bug o errore di visualizzazione. Onde cautelarsi, però, è bene disabilitare il backup automatico o, quanto meno, consentirlo solo dietro rete Wi-Fi: diversamente, nell’eventualità che il problema fosse reale, sarebbero non pochi i GB di traffico dati a venir sprecati.