WhatsApp: novità per "Leggi dopo", privacy e collegamenti dei gruppi

Da Meno Park continuano ad arrivare chiarimenti sull'entrata in vigore delle nuove policy in tema di privacy: nel frattempo, si è ripetuto un vecchio problema sui collegamenti di invito ai gruppi, e prosegue lo sviluppo della modalità "Leggi dopo".

WhatsApp: novità per "Leggi dopo", privacy e collegamenti dei gruppi

Sempre un cantiere aperto, WhatsApp, la celebre applicazione di messaggistica in verde, anche a CES 2021 avviato, non ha mancato di serbare delle novità funzionali per i suoi users, mentre emergono maggiori dettagli su alcune questioni spinose, rappresentate dalla nuova policy per la privacy e dal problema dei link ai gruppi disponibili su Google.

Nelle scorse ore, WhatsApp ha messo a disposizione, nel proprio canale beta per Android, la release 2.21.2.2 che, di palese, reca nel changelog l’adozione di nuove griglie di allineamento per le decorazioni, la possibilità di cercare gli adesivi con nuovi parametri (emoji, categoria, testo), l’implementazione a 7 giorni quale deadline per i messaggi a scomparsa. Analizzandone il codice via reverse engineering, però, è emerso grazie a WABetaInfo, come il team della piattaforma continui a lavorare sul miglioramento della funzione archivio.

Quest’ultima, ad oggi, vede tornare in primo piano le chat archiviate, al sopraggiungere di nuovi messaggi. Nei desiderata dei programmatori di Menlo Park, per evitare interruzioni, tale sezione sarà riciclata in “Leggi più tardi” (Read later), con le chat che – spedite in tal limbo -vedranno silenziare automaticamente le relative notifiche. Ciò sino a che non si deciderà di riportare la chat “congelata” in primo piano, per leggere tutto quanto vi sia sopraggiunto nel frattempo, o sino a quando, mediante un’apposita opzione (da collocarsi nelle impostazioni delle chat), l’utente non tornerà al vecchio Archivio. 

Intanto, si arricchisce di nuovi capitoli la querelle relativa alla modifica delle policy sulla privacy, che entrerà in vigore dal prossimo 8 Febbraio, all’insegna della condivisione dei dati degli utenti con Facebook. Tale provvedimento, che ha causato una notevole fuga degli utenti verso Telegram e Signal, è stato chiarito dapprima tramite una dichiarazione del Director of Policy di WhatsApp per l’EMEA, Niamh Sweeny, secondo il quale le nuove misure non riguarderanno gli utenti europei, protetti dal GDPR. A The Verge, è poi giunto il chiarimento di un portavoce, secondo il quale la nuova policy riguarderà solo gli utenti business

Nel Febbraio del 2020, effettuando una ricerca sul web secondo la stringa “chat.whatsapp.com”, la programmatrice Jane Manchun Wong aveva scoperto 470.000 risultati di ricerca che recavano gli url di invito ai gruppi privati generati dagli utenti: WhatsApp, nel Marzo successivo, tamponò il problema includendo il tag “no-index” negli url generati quando si invita qualcuno a un gruppo. Tuttavia, un’indagine effettuata dal ricercatore indiano Rajshekhar Rajaharia conferma come siano di nuovo finiti su Google i collegamenti per l’invito ai gruppi, con il problema che, ora, interesserebbe utenti anche da UK, India e USA. 

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