Da tempo WhatsApp è impegnata nell’implementare grandi funzionalità, come l’account multi-device ora in fase 2.0, e il sistema per trasferire le chat da un device con un sistema operativo a un altro con uno diverso: non manca l’impegno anche verso funzioni di livello minore, comunque migliorative dell’esperienza utente. Tra queste, oltre a quella che passerà per un player globale in favore dei messaggi audio, vi sarà anche la feature che permetterà di gestire in modo più granulare la privacy di alcuni elementi centrali, come le info del profilo (about), l’ultimo accesso, e la foto del profilo.
Con l’update beta 2.21.20.10 rilasciato su WhatsApp per Android, secondo i leakers di WABetaInfo, si è partiti con l’occuparsi del dato “ultimo accesso” che, alle opzioni “nessuno”, “tutti” e “i miei contatti”, si è vista aggiungere anche una quarta scelta, “i miei contatti tranne“, in modo da poter scegliere a uno a uno coloro da accludere in una blacklist di contatti ai quali non concedere la visione di detto elemento personale.
Nelle scorse ore, lo sviluppo di tale funzione, che in quanto in divenire non è ancora palese e disponibile al pubblico, nel canale beta di WhatsApp per Android è arrivata una nuova release, con codice 2.21.21.2: effettuandone il teardown via reverse engineering, i leaker di cui sopra hanno scoperto come sia stato messo a segno un passo d’avanzamento verso il rilascio finale di tale funzione.
Nello specifico, la schermata condivisa ha permesso di apprezzare la comparsa della scelta “i miei contatti tranne” anche in relazione all’immagine del profilo, a conferma delle voci sopraggiunte in occasione del primo avvistamento, quando si ipotizzò che la compilazione della blacklist avrebbe attenzionato varie fattispecie di elementi sensibili.
Al momento, secondo quando dichiarano gli esperti, non vi sono dettagli che lascino intendere il rilascio imminente di tale novità, non confermata in modo ufficiale: vi è sempre tempo per un eventuale ripensamento, per una modifica nel nome e nel modus operandi della funzione e, in più, va anche tenuto conto che una novità data come in sviluppo potrebbe passare prima per le beta di WhatsApp e solo dopo per il rilascio stabile in favore di chi usa le versioni non sperimentali della nota messaggistica in verde.