WhatsApp: doppietta di bug imbarazzanti, botta e risposta con Telegram

A qualche giorno di distanza da un botta e riposta con la rivale Telegram, a proposito della feature d'invio file, WhatsApp è rimasta coinvolta in alcune polemiche per via di due fastidiosi bug che la riguarderebbero, sia direttamente che indirettamente.

WhatsApp: doppietta di bug imbarazzanti, botta e risposta con Telegram

Fine di settimana non proprio idilliaco, quello che si appresta ad iniziare per WhatsApp, con la celebre applicazione di messaggistica del gruppo Facebook che, nelle scorse ore, è risultata coinvolta in due fastidiosi bug lesivi della privacy, oltre che in un simpatico botta e risposta a distanza con una celebre antagonista del ramo chat app. 

La prima brutta notizia, per i fan di WhatsApp, è giunta da una segnalazione dell’esperto di sicurezza, ed hacker etico, Shitesh Sachan (@shiteshsachan) che, eseguendo alcuni test, ha scoperto che la funzione “Elimina per tutti“, concepita per cancellare contenuti inviati per errore, ma non ancora letti, non funziona propriamente bene come si è sempre creduto. 

Nello specifico, sembra che i file multimediali inviati all’interno di una chat di gruppo, ad un utente iPhone, anche se soggetti alla feature “Elimina per tutti”, rimangano stoccati in locale, pur sottratti alla visualizzazione nel thread della chat attenzionata: la condizione perché ciò accada è che l’utente abbia attivato la funzione “Salva su rullino fotografico”, per fortuna disattivabile dalle impostazioni. 

Interpellata in merito al bug in oggetto, che non sembra coinvolgere anche Android, WhatsApp, messa al corrente dell’inconveniente dallo stesso Sachan, ha dichiarato alla rivista Hacker News che sicuramente si lavorerà ad un’implementazione della funzione coinvolta, lasciando intendere come ciò non sia comunque ritenuto prioritario, visto che “Elimina per tutti” sostanzialmente funziona bene, e considerando che semplicemente non può intervenire in quei casi in cui l’utente decida consapevolmente di salvare i contenuti multimediali oltre il suo raggio d’azione (ovvero, in-app). 

Un’ulteriore problematica coinvolge, poi, WhatsApp, seppur indirettamente e in relazione all’app “sorella” Instagram, dalla quale, in ragione di una convergenza ormai in divenire, può ricevere la condivisione dei contenuti. Secondo quanto testimoniato da alcuni utenti, sembra che proprio la chat app in verde possa essere usata, in ambito iOS, per annullare una recente novità di Instagram, in ragione della quale sul photo-sharing da qualche tempo non è possibile più visionare il numero dei “Mi piace” in calce ai post. 

Per curiosare tra i Mi piace di un altrui contenuto, basterebbe condividerlo in una chat di WhatsApp perché l’immagine sharata, assieme al titolo ed alla descrizione della stessa, evidenzi anche due counter molto importanti: quello dei Mi Piace e quello dei Commenti, con i relativi valori di riferimento

Infine, un curioso episodio, tradottosi in un autogol del marketing whatsuppiano, che ha fatto riflettere non poco sulle specifiche dell’app in verde. Qualche giorno fa, WhatsApp ha pubblicizzato il suo sistema di invio dei file, in allegato alle chat, spiegando che potrebbe essere una valida soluzione – con i suoi 100 MB a file supportati – nel caso non fosse possibile fare lo stesso tramite il comune canale della posta elettronica, sovente soggetto a pesanti limitazioni sul peso degli attachment.

Ebbene, a stretto giro da tale post, ne è arrivato uno da parte della rivale russa Telegram, nel quale si invita, più o meno con le stesse parole, a fare ricorso a Telegram, che consente l’invio di file sino a 1.5 GB, nell’eventualità che si siano riscontrate delle inadeguatezze nelle altre app di messaggistica

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