Il colosso della ricerca online Google, ormai attivo in più ambiti dell’innovazione, come sua prassi, ha rilasciato una nuova infornata di novità, che coinvolge la multimedialità, l’ambito professionale, la riservatezza, e la domotica.
Partendo dal multimediale, Google ha aggiornato, con la release 5.25, la versione Android di Google Foto, che porta in dote sui tablet, via attivazione progressiva, un’interfaccia più consona agli ampi display delle “mattonelle smart”, al posto di quella precedente, semplice replica dell’interfaccia da smartphone. Nello specifico, sui device con piccolo o medio polliciaggio, la nuova barra posta in alto presenta il form di ricerca a destra, accanto a Cast e all’icona dell’account mentre, nei device con più spazio, es. sui Chromebook, il form di ricerca è a sinistra, affiancato dal pulsante per caricare i contenuti attingendo dall’app File. La barra di navigazione in basso, invece, sparisce, sostituita da una più completa barra laterale di sinistra, dove spiccano utili rimandi alle varie sezioni dell’app (es. Esplora, Libreria, Foto, Sul dispositivo, Condividi, Utilità, Cestino, Archivio).
Dalle immagini ai video. Secondo quanto reso noto da Mountain View, ora è possibile procedere all’installazione del sito web Youtube.com in forma di progressive web app, cioè come fosse un’applicazione, semplicemente operando, da Chrome, sul segno più che compare nella barra degli indirizzi. All’interno della PWA generata, elencata su Windows in Start e su macOS in Applicazioni Chrome, dall’icona dei 3 puntini invece si accederà alla funzione “Disinstalla YouTube” per disinstallarla dal sistema. Da Engadget, invece, arriva la constatazione che YouTube, su consolle Xbox, è in grado finalmente di riprodurre gli ancora pochi contenuti HDR (sulle TV compatibili), con un output effettivo che dipende dalla consolle usata, posto che le One S arrivano all’HDR 1440p@60fps, mentre le nuove Series X ed S si spingono sino al 4K@60fps.
Google automaticamente sfoca targhe e volti delle persone. Ora, su Street View, è stata introdotta anche la possibilità di richiedere l’oscuramento della propria casa: basta selezionare il luogo, passare alla visualizzazione Street View e, in basso a destra, alla voce “Report Inappropriate Street View”, spiegare il motivo della richiesta e selezionare “My Home”. A quel punto, a meno che non vengano chiesti ulteriori dettagli da Google nel vaglio della domanda inoltrata, si otterrà in breve tempo l’oscuramento “permanente” dell’abitazione indicata.
In tema di ricerca, la versione mobile della ricerca propone un restyling dei risultati volta a mettere al centro dell’attenzione i contenuti, attraverso un’impostazione generale più rotonda, l’uso dei colori, un maggior spazio dati alle info, e con un’incrementata leggibilità data dall’uso del carattere Google Sans. Calendar, in versione web based, sta ottenendo, in favore degli utenti Workspace, l’uso off-line, utile quando si ha la linea ballerina che, salvati “i miei calendari”, permette di esplorarli in avanti per giorno, mese, o settimane, e indietro sino a 4 settimane. Purtroppo, restano escluse le attività e i promemoria e non è possibile creare o modificare gli eventi contando su una successiva sincronizzazione. Su Android, e presto su iOS, è giunta la novità che mette la barra di ricerca di Google Calendar in bella vista, in alto, e non più celata nel menu laterale accessibile dall’icona dei 3 puntini sovrapposti.
Sempre gli utenti di Workspace possono beneficiare della funzione che, in Gmail invece, permette di ridimensionare il widget laterale di Google Chat, in modo da visualizzare le conversazioni più pertinenti o rilevanti: basta portarsi sul bordo superiore della sezione da ridimensionare e, quando il mouse cambia il cursore, spostare la barra in grigio chiaro che appare. Ancora in ambito professional, Google Meet in versione web (meet.google.com) offre 3 opzioni premendo su “Nuova riunione”, con la prima che permette di salvare per una condivisione successiva le info di invito (es. l’url), la seconda che attiva immediatamente una riunione (con annesso avvio di webcam e microfono, disattivabili un attimo dopo), senza passare per la sala d’attesa, con facoltà di condividere le info di partecipazione o di aggiungere altri partecipanti, e la terza che aggiunge direttamente i dettagli di una riunione in Google Calendar, sotto forma di evento. Presto, secondo quanto rendicontano i programmatori di XDA Developers, in base all’analisi della versione 59, Google Telefono sarà anche in grado di registrare automaticamente le telefonate che provengono dagli utenti estranei, cioè non inseriti in rubrica.
In ambito domotica, grazie alle funzioni App Discovery e Deep Linking, sarà più facile, in futuro, aggiungere i dispositivi domoticamente smart all’interno di Google Home, cercandone, in seguito rapidamente, le azioni rapide eseguibili con Assistant. Quest’ultimo, sugli smart display (che notificheranno l’attivazione della nuova funzione via icona) e su smart speaker Google (es. il nuovo Nest Audio, cui si potrà chiedere se la stessa sia attiva), guadagna la feature “Guest mode”. La modalità ospite permetterà di interagire con la domotica, di chiedere la riproduzione della musica, di ottenere le informazioni, vedere le foto se in modalità cornice, fare annunci, non registrando nulla di tutto ciò nella cronologia dell’account, ed evitando l’accesso a info personali, quali i contatti, gli eventi, e i calendari.