Google: ecco le iniziative ed i progetti per le elezioni, i pagamenti, e la cura della persona

Nelle scorse ore, sono emerse diverse comunicazioni ufficiali relative a vari progetti che Google ha in corso: molti di questi riguardano la gestione dei pagamenti, la comunicazione informativa in vista delle elezioni italiane, e la cura della persona.

Google: ecco le iniziative ed i progetti per le elezioni, i pagamenti, e la cura della persona

Google, con i suoi svarianti centro di ricerca disseminati nel suo immenso quartier generale di Mountain View, è sempre attiva nell’elaborare e varare nuove funzioni, device, migliorie, e innovazioni. Anche nelle scorse ore, il gigante della ricerca internet non si è fatto mancare nulla, rilasciando novità relative alle elezioni italiane, ai pagamenti online, ed all’ambito dell’healthcare. 

Partendo da ciò che più da vicino ci riguarda, come già fatto in precedenza da Facebook e da Twitter, anche Google si è attrezzata per le elezioni italiane comunicando – tramite un post sul suo blog ufficiale – una serie di iniziative ad hoc, sempre connesse in qualche modo al core business delle ricerche on web. Quando gli utenti mobili faranno delle ricerche relative alle elezioni, da smartphone, nell’app Google verrà mostrata una scheda – nelle 2 settimane che precedono il 4 Marzo – all’interno della quale campeggeranno link a informazioni utili (ad es. come rinnovare la tessera elettorale, cosa fare in caso di smarrimento, etc) contenute nel sito per le elezioni 2018 allestito – con tanto di video YouTube – dalla Presidenza del Consiglio e dal nostro Ministero degli Interni.

Oltre a ciò, Google ha messo a disposizione delle forze politiche, e di chi ne è leader, lo strumento dei “Post”, agglomerati di testi/video/foto, che – alloggiati nel riquadro “Knowledge panel” – riassumono le informazioni principali relative ad una ricerca effettuata. In questo modo, e senza che Google metta mano ai contenuti, i leader politici potranno condividere le loro posizioni sulle tematiche di maggiore importanza per la formazione delle opinioni (e delle intenzioni di voto). 

Altre novità in salsa Google sono relative ai pagamenti. Il panorama indiano fa un po’ mondo a parte, per diverse soluzioni hardware e software, e così è stato anche per i pagamenti o gli scambi di denaro tra utenti: qui, due mesi fa, Google ha rilasciato l’app “Tez” che, nelle prime dieci settimane di uso, è stata utilizzata per gestire 140 milioni di transazioni ed ha visto l’adesione di 525.000 aziende che, tramite essa, hanno accettato pagamenti per i loro servizi o beni. Ora, Tez ha acquisito anche l’implementazione verso 70 servizi di pubblica utilità (tra cui BSES, DishTV, e Reliance Energy) in modo da supportare i pagamenti delle bollette direttamente dal proprio smartphone, ricordando con un alert le fatture scadute, e tenendo in memoria quelle già saldate. 

Sempre in tema di pagamenti, a Gennaio l’azienda di Mountain View ha unificato Google Wallet con Android Pay, in  modo da creare un unico hub sicuro (i numeri delle carte di credito associate all’account Google non vengono mai condivisi) ed ordinato (nel tab “Cards” sono elencate anche le carte fedeltà) con cui gestire gli scambi di piccole somme di denaro, i pagamenti nei negozi fisici, quelli online, quelli in-app, l’acquisto di titoli di viaggio (per ora solo a Londra, Kiev, e Portland), fornendo un’esperienza coerente e omogenea sia che si operi tramite Assistant, che al POS del negozio sotto casa, o dal browser del proprio computer. L’app che ne è nata, Google Pay, arricchita anche di utili consigli, dei suggerimenti circa i negozi vicini, e dello storico degli acquisti recenti, è in corso di roll-out nel Play Store di Android, ma non è stata ancora rilasciata nel mercato italiano. 

Infine, un progetto di ambito biomedicale e di maggiore prospettiva è stato comunicato, tramite un articolo pubblicato sulla rivista “Nature Biomedical Engineering”, da Verily Life Sciences LLC, la divisione del gruppo Alphabet (Google) che studia le scienze della vita: si tratta di un algoritmo – allenato con i dati sanitari della popolazione – capace, inserito in un apposito software – di riconoscere i potenziali indizi di patologie cardiocircolatorie (es. rischio d’infarto) semplicemente analizzando la pressione sanguigna dei vasi che scorrono lungo il fondo oculare, tenuto conto di variabili precedentemente stimate come età, pressione arteriosa sistemica, e vizio del fumo. Verily sostiene che il suo metodo, non invasivo, è preciso quasi come quelli classici (70% vs 72%), e più rapido: tuttavia, non è ancora noto se e quanto verrà implementato in supporti per la diagnostica. 

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