Google: carrellata di novità sui principali servizi e app di Big G

Una nutrita sequela di annunci avvenuti di recente ha visto protagonista Google che, nel mentre ha lanciato qualche nuovo servizio, non ha mancato di riservare delle migliorie anche ad app e piattaforme già esistenti: ecco di cosa si tratta.

Google: carrellata di novità sui principali servizi e app di Big G

Google, il colosso della ricerca internet fondato da Sergey Brin e Larry Page, ora affidato alle mani capaci del CEO Sundar Pichai, ha annunciato diverse novità in merito ai suoi servizi, dopo aver introdotto i biglietti da visita digitali ed aver avviato la trasformazione social di GMaps.

La prima novità di questo giro di boa settimanale in salsa Google verte su una nota applicazione di comunicazione di Mountain View, soggetta a importanti migliorie. Google Meet, adoperata per consentire meeting e lezioni online, reduce dal gran successo ottenuto durante il lockdown, ha sperimentato il problema dello Zoombombing, in base al quale, nel corso di alcune lezioni online, accedevano utenti anonimi, ovvero non loggati su Google, ai quali era stato condiviso il link di una lezione, con la conseguenza che costoro, condividendo contenuti e facendo rumore, distraevano e creavano confusione. Per tale motivo, si è deciso, in favore degli account G Suite Enterprise for Education / G Suite for Education, che, per impostazione standard, disattivabile previa richiesta da parte degli istituti scolastici o degli insegnanti, gli utenti anonimi non potranno accedere alle lezioni (occorrerà loggarsi), con in più il fatto che sarebbe impossibile, per i partecipanti a una videolezione, il condividere pubblicamente un link d’invito.

Sempre in ambito “scolastico”, Google ha integrato la funzione “Compiti a casa” (Homework) in Google Lens, rappresentandola con un cappellino da laurea. Tippato quest’ultimo, un mirino rettangolare permetterà di inquadrare e immortalare una domanda o un problema/equazione che, oltre a poter essere inviato al computer via Chrome, o modificato, potrà anche essere risolto grazie alla voce “Passaggi per risolvere” che, effettuata la scelta tra le opzioni Panoramica, Risolvi per factoring, Risolvi utilizzando formula quadratica, permette di visualizzare la risposta, con tanto di passaggi intermedi, richiami a problemi simili o (nel caso delle domande scientifiche) ai concetti chiave riportati nella risposta. 

Anche altre app popolari di Google non sono scampate alla ventata di rinnovamento dei tecnici di Sundar Pichai. Google Foto, secondo quanto rendiconta Android Police, sta ultimando il ritorno di una funzione, in auge nel lontano Marzo 2016, che permetteva di andare avanti e indietro nei video: i nuovi tasti rewind e forward faranno lo stesso, a colpi di 10 secondi. Gmail, invece, dopo averlo fatto su iOS lo scorso mese, come promesso ad Aprile, ora ha integrato anche su Android il tab che permette di avviare in-app delle riunioni virtuali su Google Meet, senza uscire dall’app di posta elettronica. 

Google Maps, la nota applicazione di geonavigazione di Mountain View, ha attraversato, meno di una settimana fa, un curioso problema con il suo ultimo aggiornamento per iOS, che mandava parzialmente in crash Street View: nello specifico, ad alcuni utenti funzionava nel mentre si cercava un indirizzo ma, non appena ci si apprestava a rilasciare un segnaposto, il pulsante per accedere a S.W spariva. Sempre in relazione alla Mela morsicata, Google ha reso noto la disponibilità di una nuova app ufficiale per Apple Watch, ed il supporto (in arrivo nelle settimane a venire anche per gli utenti italiani) all’infotainment CarPlay: d’ora innanzi, quindi, dalla Dashboard di quest’ultimo, si potranno accedere a notifiche ed eventi del calendario, controlli multimediali (es. per saltare un brano), ed alla collaudata navigazione turn by turn di Google (in competizione con Apple Maps). 

In ambito musicale, Google, in procinto di pensionare Play Music, ha comunicato che, nelle prossime 2 settimane, tale app smetterà di funzionare sugli smartwatch animati da WearOS: ciò, in tandem col fatto che YouTube Music per wearable è previsto solo tra qualche mese, costringerà gli utenti a soluzioni alternative per scaricare in locale e ascoltare la musica su quegli smartwatch muniti di memoria locale. Partito il roll-out globale, sia su Android che per iOS, delle playlist collaborative di YouTube Music, la nuova piattaforma di music streaming in questione – a 5 mesi dai primi e incongruenti avvistamenti – è la prima soluzione di rimando, in Google Search, quando si cerca il nome di una band, di un artista, una canzone, o un album, con Play Music retrocessa all’ultimo posto. 

Infine, una novità curiosa per ora limitata alla California, ov’è stata sviluppata con l’USGS (United States Geological Survey), che trasformerà i telefoni Android degli utenti in mini-sismometri: in pratica, grazie agli accelerometri degli smartphone, nel caso si percepisca uno scostamento del terreno, partirà un segnale, con tanto di coordinate, verso il server di Google che, incrociando i dati ricevuti, stimerà una probabilità di terremoto, inviando un conseguente alert a tutti gli Android phone della zona, in modo che ci si possa mettere in salvo o al sicuro almeno qualche istante prima che si scateni la vera e propria scossa tellurica. 

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