Nata come semplice applicazione di navigazione e geolocalizzazione, ma in predicato di trasformarsi in senso sempre più social, Google Maps, col passare del tempo si è evoluta, acquisendo funzionalità che l’hanno mantenuta sempre attuale, come nel caso delle due iniziative “etiche” da poco introdotte.
Nell’ambito delle “iniziative e idee di supporto per soluzioni di lungo temine” che, per il Ceo Sundar Pichai, sarebbero dovute arrivare in appoggio alla comunità di colore, Maps ha attivato una funzionalità in base alla quale, dal portale “Google My Business”, il proprietario di colore di un’attività commerciale può attivare un badge di riconoscimento, da visualizzare all’interno delle ricerche di GMaps, rappresentato da un cuore nero in un cerchio che degrada dal rosso all’arancione secondo tre gradazioni differenti.
Considerando, invece, la difficile situazione statunitense, in cui il coronavirus continua a far segnare numeri importanti, è negli USA, per il momento, che, nella sezione Esplora, è apparso un banner che invita le persone a indossare la mascherina: nello specifico, lo stesso è formato da una piccola animazione che mostra una donna che indossa una mascherina nel mentre una frase accanto, “Indossa una mascherina. Salva vite“, si rivolge al lettore e, sotto, un link d’approfondimento rimanda a una sezione con consigli e informazioni sul Covid-19.
Non meno importante è l’ultima novità, distribuita tramite una nuova versione di Google Maps in roll-out per Android e iOS, che trasforma la piattaforma in una sorta di social network. Come noto, da tempo in Maps è possibile fornire contributi, testuali e visuali, relativi a punti di interesse, a locali da provare, alle caratteristiche di accessibilità di un esercizio commerciale, in qualità di Guide Locali: nella nuova release di cui sopra, è diventato possibile seguire le Guide Locali col beneficio che, ad ogni contenuto pubblicato da queste ultime, si verrà avvertiti mediante una notifica.
Onde evitare derive in salsa stalker, in tale contesto, i programmatori di Google Maps hanno previsto, per gli account in-app, la possibilità di decidere se rendere pubbliche o meno le rispettive attività (condivisioni di immagini, post, etc), e un sistema di approvazione preventiva di coloro che si candidano al ruolo di follower.