Fertilità maschile: a Luglio ed Agosto più chance per diventare papà

Scoperto l'orologio biologico della fertilità maschile, che permetterebbe di avere una migliore produzione di liquido seminale in corrispondenza del mesi estivi: un trucco della natura per far nascere il piccolo in primavera

Fertilità maschile: a Luglio ed Agosto più chance per diventare papà

Abbiamo dato già diversi consigli a tutte quelle coppie che vogliono diventare genitori a tutti costi. Se è vero, infatti, che la natura comanda sopra ad ogni cosa, è anche vero che qualche aiuto non fa mai male ed ecco che, soprattutto nel caso della fertilità maschile, esistono vere e proprie diete speciali per favorire l’aumento del liquido seminale o consigli generali come quello di non tenere lo smartphone in tasca perché fortemente nocivo agli spermatozoi.

Fra le altre cose, le nostre nonne forse non c’erano andate molto lontane quando guardando la Luna cercavano di capire quale fosse il periodo migliore per concepire. Bene uno studio ha scoperto che, dal punto di vista della fertilità maschile, esistono realmente dei mesi “più fertili” e sembra che questi corrispondano proprio ai mesi di Luglio ed Agosto.

Si tratterebbe di una sorta di orologio primordiale che permetterebbe così alla donna di dare alla luce il piccolo nato in primavera, quando le temperature miti sono perfette per venire a contatto con il nuovo mondo.

La scoperta è stata fatta dall’Università di Parma, secondo la quale il liquido seminale maschile seguirebbe un vero e proprio “ciclo della fertilità” che porta ad una produzione qualitativamente e quantitativamente migliore durante il periodo estivo.

Gli studi si sono protratti per 11 anni ed è stato condotto su un campione di 5 mila uomini affetti da problemi di infertilità: dallo studio dei loro spermatozoi è stato evidenziato come in inverno questi si trovassero in uno stato di letargo, mentre nei mesi estivi la mobilità spermatica, fondamentale per il concepimento, aumentasse fino al 40% in ben 65 maschi su 100.

Lo studio è stato pubblicato su Chronobiology International e se dovesse ottenere ulteriori riscontri in tale direzione potrebbe costituire la base per una svolta decisiva nella lotta all’infertilità, una scoperta importante che fa capire quanto il ritorno alle origini sia importante per vivere meglio.

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