Teresa Bellanova spiega la sua commozione dopo la conferenza stampa: "Queste lacrime non appartengono solo a me"

Sulla sua pagina Facebook, il ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Teresa Bellanova, ha voluto spiegare le sue lacrime di ieri durante la conferenza stampa di Giuseppe Conte.

Teresa Bellanova spiega la sua commozione dopo la conferenza stampa: "Queste lacrime non appartengono solo a me"

Nella giornata del 13 maggio, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, insieme ad alcuni dei suoi ministri, ha tenuto una nuova conferenza stampa sui social network. In questa circostanza è stato spiegato il “Decreto rilancio“, in cui si è dettagliato l’aiuto da 55 miliardi di euro per far fronte all’emergenza economica provocata dal Coronavirus.

Durante la conferenza stampa hanno però colpito molto le lacrime di Teresa Bellanova, ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali nel governo Conte, rivelando che da oggi gli invisibili sono meno invisibili, sottolineando che lo Stato è più forte del caporalato.

Non sono mancate le critiche sui social network per questa reazione del ministro Teresa Bellanova. Per esempio, il leader della Lega Matteo Salvini ha invitato l’onorevole a piangere per gli italiani disoccupati e non i migranti. Invece Giorgia Meloni, a capo di Fratelli d’Italia, si dichiara basita per la regolarizzazione degli immigrati e, per dimostrare il suo dissenso, ha creato una petizione sui social network.

La risposta di Teresa Bellanova

Con un lungo messaggio rilasciato sul suo profilo Facebook, Teresa Bellanova ha voluto spiegare le sue lacrime: “Ho pianto. Ho faticato, ho combattuto, e alla fine ho pianto. Hanno accostato le mie lacrime ad altre lacrime: le hanno riportate ad un genere, quello femminile. Io invece ho avuto la forza di piangere – sì, la forza – perché ho fatto una battaglia per qualcosa in cui credevo sin dall’inizio, perché ho chiuso il cerchio di una vita che non è soltanto la mia, ma è quella di tantissime “.

E, successivamente, anche se non fa nessun nome, risponde a Matteo Salvini e Giorgia Meloni: “Le lacrime non le giudicate perché appartengono non a me sola, ma a chi ha ogni giorno il coraggio di sfidare per cambiare, sapendo che si può perdere o vincere. Sono cose che hanno a che fare con la vita, con l’impeto e la forza delle idee. Le lacrime sono il segno costitutivo, generativo della nostra specie”.

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