Dopo le polemiche dei giorni scorsi tra Saviano e De Luca, col primo che si era dovuto difendere dalle accuse dello scrittore di Gomorra, che criticava i nomi presenti nella coalizione deluchiana, ecco che aumenta la lista degli ormai celebri ‘impresentabili‘ in Campania, ovvero di coloro i quali hanno dei trascorsi non proprio puliti in fatto di trascorsi giudiziari. A dimostrazione del fatto che tale questione in Campania riguarda entrambi gli sfidanti alle prossime regionali, ecco che spunta un nuovo nome, stavolta nella lista Caldoro: si tratta di Antonio Scalzone, candidato nei Popolari per l’Italia, partito nella coalizione di Caldoro.
Scalzone, che è l’ex sindaco di Castel Volturno (comune sciolto due volte per mafia, nel 1998 e nel 2012), è tuttora imputato per concorso esterno in associazione camorristica, nel corso di un’inchiesta nata per svelare i rapporti che intercorrono tra il clan dei Casalesi e la politica locale su questo tratto di costa domiziana. Castel Volturno, peraltro, è il luogo dove avvenne la strage del 19 settembre 2008, quando Setola e i suoi uomini entrarono in una sartoria e uccisero 6 immigrati di colore: nel comune del napoletano, emerge dall’inchiesta che sono circa 20.000 gli immigrati clandestini a Castel Volturno.
Secondo l’inchiesta della Dda di Napoli, Scalzone e altri politici locali si accordavano con Bidognetti (storico leader dei Casalesi) per far aggiudicare a ditte vicine al clan gli appalti pubblici, in cambio di appoggio elettorale. Tesi confermate, nel 2009, anche dal pentito Luigi Guida, reggente del clan Bidognetti, che elenca la lista degli affari tra il clan e il sindaco, con l’intermediazione del fratello di quest’ultimo. Sempre secondo Guida (dichiarazioni risalenti al 2013): “Sono intervenuto più volte, su richiesta del sindaco di Castelvolturno Antonio Scalzone, presso consiglieri e assessori della sua amministrazione per evitare che lo sfiduciassero. Bastava che mi presentassi a loro per ottenere quello che volevo. Ed imposi al sindaco la nomina dell’assessore all’ambiente”.
Fuori dalla lista Cosentino (a sua volta in carcere per questioni di camorra) per via delle pendenze giudiziarie, Scalzone ha però trovato posto nelle liste di Stefano Caldoro.