Selvaggia Lucarelli contro le dichiarazioni di Salvini sull’aborto

Selvaggia Lucarelli risponde in modo diretto e schietto a Salvini riguardo le parole affermate a Roma sull'aborto: "Usa me per la tua campagna, e non chi è più debole ed indifeso".

Selvaggia Lucarelli contro le dichiarazioni di Salvini sull’aborto

Non è compito mio giudicare, è giusto che siano le donne a scegliere“, inizia così il discorso di Matteo Salvini durante la manifestazione “Roma torna capitale” dei giorni scorsi, per poi affermare che, nonostante le donne debbano avere la propria libertà, non possono invadere i pronto soccorso a causa del loro stile di vita incivile.

Delle parole piuttosto forti quelle usate dal leader della Lega che si riferiscono alla decisione delle donne di abortire. Stando a quanto è stato affermato da Matteo Salvini, sarebbero state proprio delle infermiere del pronto soccorso di Milano ad avergli segnalato delle molte donne straniere che si recano nella struttura per interrompere una gravidanza, e che molte di loro si sono presentate anche sei volte. Secondo il politico, questo è solo un esempio di stile di vita incivile che non è tollerabile nel 2020.

Ci ha pensato Selvaggia Lucarelli a rispondere alle parole del leader della Lega, che in modo diretto ha chiesto al politico di lasciare stare queste donne straniere di cui non si conosce la storia, e che si trovano indifese di fronte alle sue parole, e di prendere invece lei come simbolo per la sua campagna politica, rivelando per la prima volta di aver abortito e di averlo fatto per motivi personali che non dovrebbero interessare a nessuno.

Lucarelli: “Usa me. Sono donna. Sono italiana”

Ho abortito. Volontariamente. Più di una volta. Due o cinquanta, sono fatti miei.” Queste sono solo le prime parole di Selvaggia Lucarelli contro il politico Matteo Salvini, dopo il suo discorso contro l’aborto tenuto nei giorni scorsi, nel corso del quale ha affermato che molte donne straniere hanno preso i pronto soccorsi come un “bancomat” dove recarsi per interrompere una gravidanza a causa dello stile di vita incivile che conducono.

Il primo pensiero della giornalista e scrittrice va alle persone che spesso e volentieri occupano i pronto soccorsi per un semplice raffreddore o per quelle malattie banali che possono essere curate senza alcun tipo di problema a casa propria, specificando che nel 75% dei casi si tratta di italiani, e che probabilmente la maggior parte di questi sono uomini che si preoccupano per ogni sintomo, anche lieve.

La Lucarelli continua affermando che “solo un fesso” si metterebbe in coda al pronto soccorso per abortire, e che per quanto si trovi d’accordo che molte straniere vadano educate alla contraccezione, la gravidanza non si compie da sola. Un pensiero della giornalista va anche a quelle infermiere degli ospedali che hanno “spifferato” al politico questi dettagli privati, e che andrebbero licenziate dal proprio posto di lavoro, con la speranza che trovino un lavoro più consono alla loro poca umanità.

Selvaggia Lucarelli chiede quindi a Salvini di lasciare stare queste donne indifese, e di prendere proprio lei come esempio: lei che è donna ed è italiana. Vuole che il politico parli a lei di “stile di vita incivile”, che le faccia la morale o le dica come debba vivere la sua vita, specificando la facilità con cui Salvini parla di queste cose mentre stringe un rosario, mentre accarezza i bambini di Bibbiano, ed usa sempre la sfera religiosa come se fosse il portavoce della Madonna di Medjugorje.

La giornalista continua il suo articolo parlando della sofferenza che un aborto porta, e di come una donna si faccia già una morale da sola per quel gesto che sta per compiere, senza la necessità che il politico di turno parli per lei senza sapere neanche i veri sentimenti che si provano. Secondo Selvaggia Lucarelli, la cosa che più infastidisce Matteo Salvini è che l’aborto sia un diritto che le donne esercitano, che sia una loro scelta e che per questo lui non possa farci proprio nulla.

Non giudico la tua vita,” conclude la giornalista, “giudico il tuo stile nel fare politica. Che è quello di chi ogni giorno prova a rosicchiare qualcosa dei diritti fondamentali di tutti noi. E tutto questo, purtroppo, è tanto tragico, quanto chirurgico. Come un aborto.”

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