Salvini sulle elezioni in Russia: "Quando un popolo vota ha sempre ragione"

Salvini ha sottolineato l'importanza del voto e espresso speranza per la pace nel 2024, ma ha suscitato critiche per il suo apprezzamento verso il processo elettorale russo e per le sue osservazioni su alcuni leader europei, specificamente Macron.

Salvini sulle elezioni in Russia: "Quando un popolo vota ha sempre ragione"

Le parole del vicepremier Matteo Salvini, pronunciate a margine di un evento a Milano, hanno scatenato un vivace dibattito in Italia. Salvini, commentando le recenti elezioni in Russia, ha affermato: “In Russia hanno votato, ne prendiamo atto; quando un popolo vota ha sempre ragione“. Questa posizione ha immediatamente suscitato reazioni contrastanti sia all’interno che all’esterno del panorama politico italiano.

Durante l’incontro sul trasporto pubblico, Salvini ha espresso un generale apprezzamento per il processo elettorale, sottolineando l’importanza delle elezioni sia in caso di vittoria che di sconfitta, e la volontà di imparare dagli errori per migliorare. Ha poi aggiunto che il voto in Russia rappresenta un’espressione della volontà popolare, esprimendo la speranza che il 2024 possa essere l’anno della pace.

Tuttavia, è la parte delle sue dichiarazioni relativa alla situazione geopolitica a destare preoccupazioni, in particolare quando critica alcuni leader europei per le loro posizioni bellicistiche, facendo esplicito riferimento al presidente francese Emmanuel Macron. Salvini ha espresso la sua preoccupazione per un’escalation militare che potrebbe avere conseguenze pesanti per le future generazioni.

La reazione del ministro degli Esteri Antonio Tajani non si è fatta attendere, ricordando che la politica estera italiana è di sua competenza e che le posizioni ufficiali sono quelle espresse dal ministero. Anche la Lega, il partito di Salvini, ha cercato di moderare le dichiarazioni, sottolineando il non voler esprimere un giudizio sulle elezioni russe, ma piuttosto di lavorare per la pace.

L’opposizione ha colto l’occasione per criticare Salvini. Carlo Calenda ha sottolineato l’importanza dei principi democratici e lo stato di diritto, definendo le elezioni russe una farsa e criticando implicitamente l’approccio di Salvini. Francesco Boccia ha messo in discussione l’adeguatezza delle condizioni in cui si sono svolte le elezioni russe, mentre Tatjana Rojc ha accusato il governo di ambiguità nella sua posizione riguardo a Putin, evidenziando una potenziale crisi di identità all’interno della maggioranza.

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