Siamo a Salerno, nella roccaforte dell’ex sindaco Vincenzo De Luca, attuale candidato del Partito Democratico alle prossime regionali in Campania. A fargli visita per sostenere la campagna elettorale, arriva Matteo Renzi, che afferma: “Leggere a dieci giorni dal voto dirigenti nazionali del Pd attaccare De Luca sulle Tv nazionali non mi fa arrabbiare, mi fa sorridere, magari sono gli stessi dirigenti nazionali che vennero in processione qui per chiedere a De Luca di sostenere Bersani alle primarie 2012: allora non erano impresentabili quei voti. Magari sono gli stessi dirigenti nazionali nelle cui mani De Luca ha giurato come vice ministro nel 2013″.
Sullo sfondo, De Luca ringrazia il premier “per il coraggio di avermi sostenuto in un momento difficile“. L’incontro tra Renzi e De Luca, avvenuto in un albergo sulla lungomare di Salerno, è arrivato dopo che il premier ha fatto tappa in alcuni dei luoghi-simbolo dell’operato di (anzi, delle difficoltà riscontrate da) De Luca: l’impianto di compostaggio di Sardone, il porto turistico di Marina d’Arechi, e la mai finita cittadella giudiziaria. Le dichiarazioni di Renzi sui candidati di De Luca (“alcuni non li voterei neanche se costretto”) sono solo un lontano (12 maggio) ricordo: ora bisogna far valere la ragion di Stato. Peraltro De Luca, qualora dovesse essere eletto, non potrà nemmeno sedere sulla poltrona di governatore, a causa della Legge Severino.
“Se la Campania fosse amministrata come Salerno, il Pil dell’Italia crescerà dallo 0,5 all’1%“ ha affermato Renzi, che poi si concentra sulle polemiche interne al partito: ““Spesso ce ne diciamo di santa ragione, ma prima dei destini personali, del destino del Pd, viene il destino della nostra comunità“. Negato l’incontro coi 50 manifestanti di Cobas Scuola, il premier ‘si concede’ ai lavoratori Whirlpool, prima di rassicurare, forte dell’approvazione della legge sugli ecoreati, che “la Terra dei Fuochi sarà un’espressione del passato”. Già lunedì, il premier sarà di scena a La Spezia, in quella Liguria che, proprio come la Campania, si preannuncia come una delle regioni più equilibrate nelle prossime elezioni regionali.