Ora è legge. Finalmente, ci verrebbe da dire. Sono stati introdotti nel codice penale i reati contro l’ambiente, il ddl Ecoreati è diventato ufficialmente legge. In Senato, sono stati 170 i voti favorevoli, 20 i contrari e 21 astenuti, per la legge i cui firmatari sono Salvatore Micillo (M5S), Ermete Realacci (Pd) e Serena Pellegrino (Sel). L’approvazione della legge ha subito una decisiva sterzata in positivo quando i 5 stelle hanno rinunciato agli emendamenti, che avrebbero comportato il ritorno del testo a Montecitorio, rallentando le operazioni.
Soddisfazione, ovviamente, da parte dei partiti che hanno proposto la legge. Scrive il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio (M5S): “Mando un abbraccio a tutte le mamme della Terra dei Fuochi. Ce l’abbiamo fatta: d’ora in poi chi inquina verrà punito con una pena fino a 20 anni di galera. Sono commosso, grazie”. Toni entusiastici anche dal Pd, con Donatella Ferrante che commenta: “forse mai come in questa occasione si può parlare di giornata storica“, mentre Realacci parla di “punto di svolta per l’Italia“.
Bocciati tutti gli emendamenti rimasti. Interviene anche il presidente della Camera Pietro Grasso, che esulta: “Dopo anni di attese e ritardi, il ddl Ecoreati è finalmente legge”. Anche Renzi ha voluto commentare: “Provvedimenti attesi da decenni diventano leggi. E’ proprio la volta buona”. La notizia importante, oltre ovviamente alla traduzione in legge del ddl, è stato il clima di collaborazione tra Pd e M5S, con questi ultimi che, come detto, hanno ritirato i loro emendamenti per velocizzare le procedure di approvazione del ddl.
Con questa legge, viene inserito nel codice penale il nuovo Titolo VI-bis (dei delitti contro l’ambiente), che prevede questi nuovi reati: inquinamento ambientale, morte o lesioni come conseguenza del delitto di inquinamento ambientale, disastro ambientale, delitti colposi contro l’ambiente, traffico e abbandono di materiale ad alta radioattività, impedimento del controllo, omessa bonifica. Tra le altre cose, previsti sconti di pena per chi si adoperi al ripristino dello stato dei luoghi.