Dal sito del Corriere della Sera emergono i primi ‘impresentabili‘ trovati dalla Commissione Antimafia, che aveva promesso di fare una verifica approfondita su tutti i candidati che si sono presentati alle Regionali del 31 maggio. Per ora, i nomi che spuntano sono limitati alla Puglia, e sono 4: uno di un candidato consigliere di una lista che appoggia il candidato Pd Michele Emiliano e altri tre che appartengono alle liste del candidato fittiano Francesco Schittulli.
Per quanto riguarda la lista di Emiliano, il candidato in questione sarebbe Fabio Ladisa, inserito nella lista Popolari con Emiliano, accusato di associazione mafiosa. Gli altri tre impresentabili, quelli appartenenti alla lista di Schittulli sarebbero Massimiliano Oggiano (lista ‘Oltre’), che deve rispondere di associazione e voto di scambio con metodo mafioso, Giovanni Copertino (già consigliere Udc), accusato di voto di scambio, con l’accusa caduta in prescrizione, e Enzo Palmisano, anch’egli prescritto, con l’accusa di voto di scambio.
In giornata, il vicesegretario del Pd Lorenzo Guerini aveva detto: “Sulle nostre liste abbiamo applicato il codice etico, in alcuni casi restringendo ancora di più i criteri. Il lavoro è stato molto preciso e chiaro”, seguito da Renzi: “Nelle liste per le regionali il Partito democratico non ha alcun impresentabile, lo dico con grande chiarezza”. Anche Matteo Salvini aveva rassicurato il proprio elettorato.
Quel che è certo, è che in questa lista non ci sarà Vincenzo De Luca, il candidato del Pd in Campania condannato per abuso d’ufficio, reato amministrativo che non rientra nel famoso Codice di autoregolamentazione dei partiti, che prevede la non candidabilità per i rinviati a giudizio per i reati di stampo mafioso e altri reati tra cui il reato di riciclaggio e autoriciclaggio, racket, usura, traffico di rifiuti e traffico di essere umani.