Pensionati in corteo a Roma: "Dateci retta" è lo slogan contro il governo

Pensionati protestano contro il governo dal quale non si sentono tutelati. Tra le accuse avanzate, quella di “una perdita pro-capite fino a 20 mila euro”.

Pensionati in corteo a Roma: "Dateci retta" è lo slogan contro il governo

I pensionati hanno indetto una manifestazione di protesta il 1° giugno. Chi è in pensione da lungo tempo riscontra di avere subito dei torti che hanno portato ad un punto di rottura. Tale punto di rottura ha trovato la sua massima espressione attraverso la manifestazione che si è svolta a Roma, in piazza S. Giovanni. A prendervi parte circa 100 mila pensionati.

Lo slogan della manifestazione è stato “Dateci retta”. I partecipanti alla manifestazione hanno asseverato come il governo non abbia mai agito per tutelare 16 milioni di pensionati italiani. I pensionati credevano che il M5S e la Lega avrebbero apportato delle migliorie, mai avvenute.

Le motivazioni che hanno portato alla manifestazione sono le seguenti: riduzione dell’assegno pensioni, la riforma Fornero che gli ha ridotto l’assegno di quiescenza anche del 30%, il passaggio dal regime retributivo al regime contributivo per il calcolo della pensione, l’aumento generalizzato del costo della vita. I sindacati Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil hanno dato corpo al malcontento dei pensionati attraverso una manifestazione nella quale viene attestata “una perdita pro-capite fino a 20 mila euro”.

L’appello dei pensionati è giunto in seguito al nuovo taglio della rivalutazione degli assegni, rivendicando la riduzione del carico fiscale e il rilancio del servizio sanitario nazionale, perché diventi “davvero universale” e per una legge sulla non autosufficienza. I pensionati avanzano una protesta verso il M5S e la Lega: essi affermano che il governo abbia disatteso quanto promesso.

I pensionati richiedono che le tasse alle quali vengono continuamente sottoposti vengano fatte pagare ai ricchi, dagli evasori e dagli imbroglioni. Richiedono di trovare i fondi, si tratta di 4 miliardi, per finanziare il settore sanitario per consentire a tutti i cittadini italiani il diritto a curarsi, che si faccia una legga sulla non autosufficienza, che si aboliscano i ticket, che si riducano le liste d’attesa, e si assuma più personale senza ingrossare le fila dei privati.

Bonfanti si è così espresso: “Lo sciopero dei nonni potrebbe precedere lo sciopero generale: l’idea è che per un giorno i nonni non aiutino le famiglie, per fare in modo che così il Paese capisca il valore economico e sociale degli anziani, di supplenza rispetto ai servizi che mancano”.

Bonfanti ha affermato quanto segue: “Da troppo tempo il governo si dimentica dei pensionati. La rivalutazione delle pensioni è l’unico modo per recuperare il potere d’acquisto. Da questa piazza lanciamo uno stimolo alle tre confederazioni perché, se non ci sono risposte, insieme ai lavoratori possano arrivare ad uno sciopero generale: insieme lavoratori e pensionati, giovani e anziani”.

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