Mattarella: "Non sono un sovrano, promulgo e non firmo"

Ricevuta al Colle una delegazione di Casagit, Mattarella manda un chiaro messaggio alle forze politiche, ribadendo quali sono i suoi poteri da presidente della Repubblica.

Mattarella: "Non sono un sovrano, promulgo e non firmo"

In occasione dell’incontro al Colle con Casagit, che opera sul piano sanitario a favore dei giornalisti, il presidente della Repubblica On. Sergio Mattarella, oltre a benedire la libertà di Stampa, che è un pilastro delle odierne democrazie, mette i puntini sulle i circa i suoi compiti di Capo dello Stato. 

Il presidente della Repubblica Mattarella, stanco evidentemente delle polemiche delle ultime settimane, lancia un messaggio ai partiti politici, sia a quelli di destra, ma anche a quelli di sinistra. Evidentemente non ha gradito più di tanto di essere “strattonato dalla giacca” dai primi e dai secondi, fa pertanto un ripasso (non dovuto) di diritto costituzionale, oltre a ricordare a tutti quanti che siamo in una Repubblica…

Per sottrarsi al gioco dei partiti, giunto al suo secondo settennio, ribadisce il ruolo che gli assegna la Costituzione, quello di difendere la Carta costituzionale; Mattarella afferma che lui non ha il diritto di firmare le leggi, ma diversamente può solo promulgarle, c’è una differenza sostanziale. La promulgazione della Legge è un via libera da parte del presidente, necessario affinchè la Legge entri in vigore; con questo sostiene che la stessa, appena uscita dal Parlamento, è conforme alla Costituzione, che non ci sono tracce di incostituzionalità.

Non giudica nel merito le Leggi, non può farlo, deve promulgarle anche se dovesse essere contrario a quelle, purchè non siano mai contrarie alla costituzione; si tratta di un controllo formale. Un tempo invece, il sovrano, con il meccanismo dello Statuto Albertino vigente nell’era monarchica, firmava le leggi soltanto se gli piacevano, totalmente diverso.

Il presidente in questa occasione ha voluto chiarire la sua figura che, a scanso di equivoci, è quella di difensore, garante della Costituzione; egli non fa politica. Per fortuna afferma che c’è il principio di separazione dei poteri e dice che mai potrebbe attribuirsi una facoltà che per Costituzione spetta ad altri. Il presidente della Repubblica è un arbitro, custode della Costituzione, ma esattamente equidistante dalle parti.

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