Lorenzo Fontana, il nuovo ministro per la famiglia e le disabilità contro aborto, unioni gay, e gender

Formato il nuovo Governo, ecco che alcuni ministri danno la loro opinione in merito a certi argomenti. Il nuovo ministro della Famiglia, appartente al partito leghista, ha una propria idea di come dev'essere la famiglia oggi.

Lorenzo Fontana, il nuovo ministro per la famiglia e le disabilità contro aborto, unioni gay, e gender

Si è formato il nuovo governo italiano, e con lui anche i suoi ministri: il nuovo ministro della Famiglia, Lorenzo Fontana, ha una propria idea di come dev’essere formata una famiglia, ovvero un uomo, una donna, e i figli.

Queste sono le parole del nuovo ministro, forse il volto più simbolico del “governo del cambiamento”. E’ un uomo di 38 anni, appartenente al partito della Lega, di Matteo Salvini, ed è stato eletto per la prima volta alla Camera, dopo aver passato due mandati nel Parlamento europeo, dove ha lavorato per creare una sorta di alleanza tra la Lega e il partito francese “Front National”, di Marie Le Pen.

Lorenzo Fontana è anche vicesindaco di Veronavicepresidente della Camera dei deputati, e vice segretario federale della Lega. Un uomo molto cattolico, di conseguenza contro l’aborto e diritti LGBTI. Infatti, nel 2014, quando il consigliere della Lega Nord Fabrizio Cecchetti aveva concesso il patrocinio alla Regione Lombardia per il Gay Pride, lui stesso aveva dichiarato che il deputato aveva preso una decisione totalmente sbagliata, ribadendo il concetto che per il partito leghista la famiglia è una sola: uomo, donna, e figli.

Il nuovo ministro della Famiglia è molto fiero della sua carriera politica, infatti si è battuto da sempre per fermare la fecondazione a single lesbiche, a limitare le obiezioni di coscienza sull’aborto da parte degli operatori sanitari, a fermare l’educazione sessuale nelle scuole che sono a favore delle categorie LGBT (ovvero lesbiche, gay, bisessuali e transgender), e l’educazione dei medici sempre a favore del LGBT. Si è sempre opposto alla “Relazione Lunacek“, alle nozze gay, all’educazione sessuale pro LGBT, e detto a favore della famiglia tradizionale.

Lui si vede come un crociato, dotato di cultura non di spada, che vuole difendere e portare avanti l’identità del popolo italiano minata da un lato dall’indebolimento della famiglia (causa matrimoni gay e teoria del gender), e dall’altro dall’immigrazione di massa che subiamo continuamente, con la simultanea partenza di giovani italiani verso l’estero. Tutto ciò si collega alla “battaglia finale” per la vita. Il nuovo ministro è contro il diritto all’aborto, contro l’eutanasia, e contro ogni tipo di famiglia non composta, come già detto, da uomo, donna e bambini.

Nelle sue lunghe dichiarazioni, prende spunto dal governo di Vladimir Putin, un governo basato sul modello identitario della società, dove gli omosessuali subiscono continuamente discriminazioni e violenze, dove i diritti umani e culturali sono sempre più ristretti. La battaglia finale per la civiltà è al centro di tutto il suo pensiero, e adesso ha una posizione molto privilegiata per portare avanti queste sue idee politiche.

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