Don Ciotti: “Impresentabili? Amarezza per polemiche su Commissione antimafia”

"Sono amareggiato dalle polemiche contro l'operato della Commissione Antimafia", dice don Ciotti, che prosegue: "Ne va della credibilità della politica". Per Cantone, presidente dell'Anticorruzione, invece "la Commissione resta un organo politico, quindi esprime un giudizio politico"

Don Ciotti: “Impresentabili? Amarezza per polemiche su Commissione antimafia”

Proprio non va giù a don Luigi Ciotti, presidente di Libera, lo strascico di polemiche che hanno investito la Commissione Antimafia al momento della pubblicazione della lista dei cosiddetti ‘impresentabili’, di coloro i quali, cioè, secondo la Legge Severino non potrebbero esercitare il loro mandato, in caso di elezione alle prossime amministrative.

Dice don Ciotti, tramite un comunicato: Lascia tanta amarezza la polemica suscitata dalle indicazioni della Commissione Antimafia. Da anni auspichiamo un rinnovamento della politica, una sua pulizia dal malaffare, dalla corruzione, e dai fiancheggiamenti con il crimine organizzato, e ora che la Commissione Antimafia esercita fino in fondo le sue funzioni si riduce tutto a una lotta di potere tra correnti di partito, benché le indicazioni riguardino sia il centrodestra che il centrosinistra e dunque non possono essere accusate di faziosità”.

Per quel che riguarda la metodologia, afferma don Ciotti, si può discutere, ma il merito resta“E’ in gioco, molto prima che la vittoria di questo o quel partito, la credibilità della politica, che può essere riacquisita solo abbandonando gli opportunismi e le convenienze ispirate alle logiche del fine che giustifica i mezzi”. Secondo don Ciotti, inoltre, bisogna mettersi in guardia dalle “false vittorie, quelle che cinicamente sacrificano l’etica al potere. Vittorie che paghiamo tutti, a cominciare dai tanti che ancora credono nella politica come servizio del bene comune.

Di opinione contraria è invece Raffaele Cantone, presidente dell’Anticorruzione, che nei giorni scorsi ha affermato: “Credo che la commissione Antimafia abbia fatto una scelta politica che ha pure un obiettivo meritorio, anche se sono preoccupato che poi la politica faccia le valutazioni su chi è presentabile e chi no. In un sistema che funziona, credo che al di là delle leggi, ci sia poi la scelta dei cittadini. Si tratta qui di un bollino blu che viene messo da un organismo autorevolissimo e presieduto da una persona al di sopra di ogni sospetto, che però resta un organismo politico, quindi esprime sempre un giudizio politico.

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