Confronto in tv tra una bracciante e il ministro Teresa Bellanova

Bellissima la storia di Lucrezia che va fiera per il suo lavoro, essendo da 42 anni una bracciante: ha chiesto, rivolgendosi al ministro Bellanova, maggiori diritti, lamentando maltrattamenti dalle dirigenti.

Confronto in tv tra una bracciante e il ministro Teresa Bellanova

Teresa Bellanova nel corso della trasmissione “Piazzapulita” ha potuto seguire un servizio mandato in onda dal programma, in cui viene raccontato il dramma di alcune braccianti. Si tratta di persone che lavorano tutti i giorni della settimana e riescono a raggiungere solamente i 1.000 euro mensili. Una delle braccianti, il cui nome è Lucrezia, si è voluta rivolgere alla Bellanova che, in passato, ha fatto lo stesso lavoro.

Sono stati chiesti al ministro maggiori diritti e soprattutto la necessità di andare in pensione prima, in quanto non si possono aspettare i 66 anni, se hanno fatto 42 anni di lavoro e non hanno nemmeno 60 anni. Successivamente, c’è stato l’arrivo in studio della donna rivoltasi alla Bellanova. La bracciante ha fatto notare che la sua storia potrebbe aiutare a cambiare qualcosa e ha spiegato di avere un marito disoccupato e che, quando torna a casa, cerca di non far sentire i dolori fisici dovuti al lavoro.

Le parole di Lucrezia e la risposta di Teresa Bellanova

Ha rivendicato maggiori diritti per una categoria che merita rispetto e Teresa Bellanova ha risposto dicendo che questo è il motivo per il quale lei ha sempre pensato che Quota 100 rappresenti un errore. Il ministro ha fatto notare che Quota 100 è stata una scelta sbagliata perché interviene su una fascia di lavoratori e lavoratrici che sono garantiti.

Bisognava fare un’altra categoria di lavoratori, si doveva partire dal lavoro usurante. L’esponente di “Italia Viva” ha continuato dicendo che è normale che persone di 62 anni con 40 anni di contributi dovevano avere un lavoro fisso e stabile. La bracciante ha spiegato che ha fatto domanda per avere la pensione e che le è stato detto che potrà andarci il mese di ottobre del prossimo anno.

Ha spiegato di essere stata sfruttata dal personale, da persone che hanno solamente 10-15 anni di lavoro: si è rivolta alle dirigenti che si comportano con cattiveria e le trattano come degli animali. Ha continuato dicendo che riesce a raggiungere i mille euro oppure di più, ma dipende dai giorni lavorativi e non deve mai assentarsi.

Si è rivolta al ministro Bellanova sottolineando come la bracciante stia rasentando una categoria che viene sfruttata. Ha spiegato alla Bellanova di avere 42 anni di lavoro e nel mese di gennaio di aver fatto domanda di pensione, ottenendo in risposta l’affermazione che è troppo giovane per andare in pensione. La signora ha rivendicato il sacrificio di 42 anni. La donna ha spiegato che, lavorando fino a ottobre, arriva a 43 anni di contributi e, quando andrà in pensione, si godrà la famiglia in quanto le manca questo.

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