Lo “scontro” tra Carola Rackete e il ministro dell’Interno Matteo Salvini è l’argomento più chiacchierato da un po’ di giorni a questa parte. Il Capitano della Sea Watch 3, che è stata sequestrata dopo aver forzato l’ingresso nelle acque nazionali, non risparmia critiche a Salvini, né tantomeno alla Germania.
Carola spiega che Salvini sbaglia i modi nel linguaggio e con le politiche sui migranti, mentre ha tirato la stoccata alla Germania per non aver fatto niente per difendere lei e i 40 migranti a bordo della nave.Â
Carola Rackete: l’intervista al The Guardian
Nella prima intervista ufficiale tenuta con The Guardian e Der Spiegel, Carola spiega che Salvini ha violato i diritti umani e il linguaggio non è tipico di un politico di un certo livello di importanza. Ricordiamo che il ministro dell’Interno ha definito il capitano della Sea Watch 3 una “ricca comunista e viziata”, ma la ragazza si difende spiegando di non avere una casa, un’auto o una famiglia, e che dunque ha agito per il benessere altrui.
L’equipaggio della nave si schiera a favore di Carola, affermando che ogni giorno inviava bollettini medici sulle condizioni dei migranti al centro di soccorso sito a Roma, ma nessuno rispondeva giustificando lo speronamento alla vedetta della Guardia di Finanza come una reazione a quanto accaduto.Â
Ai microfoni, le parole sono poche e dirette: “La mia impressione è stata che a livello nazionale e internazionale nessuno volesse davvero aiutare. Si sono sempre passati la patata bollente, mentre avevamo ancora 40 sopravvissuti a bordo. Ha fallito il ministro degli Interni Horst Seehofer, che non aveva alcun desiderio di accettare le offerte delle città . Mi sono sentita lasciata sola dalla Germania“. Ha chiuso l’intervista affermando che se si trovasse nuovamente nelle medesime condizioni, rifarebbe tutto nuovamente e da capo. Parole che non lasciano spazio a dubbi o incomprensioni.