Durante l’informativa alla Camera sull’arresto del marocchino Abdelmajid Touil, il sospettato arrestato 2 giorni fa con l’accusa di essere uno dei sospettati di terrorismo per l’attentato al Museo del Bardo di Tunisi, il ministro dell’Interno Angelino Alfano ha, di fatto, negato le sue affermazioni dei giorni precedenti: “Non ho mai escluso che l’Italia sia a rischio terrorismo: ho sempre detto che l’allerta è elevatissima, anche sull’uso dei barconi per l’infiltrazione di terroristi, pur se finora mancano riscontri”.
Angelino Alfano ha snocciolato i dati del Viminale su questo inizio di 2015: sono 33 le persone espulse dall’Italia in questi 5 mesi scarsi, con l’accusa di terrorismo internazionale. Per fare un raffronto con gli anni precedenti, basti pensare che in tutto il 2014 ne erano state espulse 14; in proiezione, quindi, quest’anno vi è stato un incremento notevole degli arresti.
Angelino Alfano, durante il suo discorso, è entrato nei dettagli: “Non ho mai escluso che l’Italia potesse essere esclusa da un rischio terrorismo, anzi ho detto che sarebbe stata elevatissima l’attenzione delle nostre forze di polizia per intercettare anche i più deboli segnali di pericolo, anche sull’uso eventualmente strumentale delle carrette del mare da parte delle reti terroristiche allo scopo di infiltrarvi i propri aderenti e mimetizzarne l’ingresso in Italia”.
Una sorta di ammissione di colpe per Alfano, che afferma anche che l’intelligence, al momento dell’ingresso in Italia di Abdelmajid Touil, non aveva alcuna informazione sul ragazzo, né dai servizi segreti tunisini né da quelli di altri Paesi: un perfetto sconosciuto, al momento dell’ingresso, come uno qualsiasi dei 90 immigrati arrivati a Porto Empedocle sul barcone insieme a lui. Anche se questa ‘ammissione di colpe’ rischia di essere un grande polverone alzatosi per niente. E’ di oggi, infatti, la notizia che Abdelmajid Touil sarebbe stato in una scuola per stranieri a Milano, il giorno della strage e che quindi non avrebbe materialmente partecipato all’attentato.