L’Europa è il continente civilizzato per eccellenza della storia moderna, è proprio qui infatti che si sono susseguiti tutti quei drammatici cambiamenti che hanno portato la società ad evolversi fino al raggiungimento dell’attuale standard di riferimento per quel che riguarda il riconoscimento dei Paesi civilizzati. La storia europea d’altronde è costellata di conflitti e tragedie che hanno interessato sia le popolazioni del nostro continente, che quelle delle altre regioni del mondo (basti pensare alla colonizzazione delle Americhe, alla famigerata Tratta degli Schiavi ed alle due guerre mondiali).
Di questi tempi la crisi più acuta si sta avendo in seguito ai recenti conflitti in Medioriente, una regione particolarmente calda per tutto il corso del XX secolo – in particolare dal secondo dopoguerra in poi – per quel che riguarda gli equilibri geopolitici mondiali. Le due maggiori superpotenze uscenti dalla Seconda Guerra Mondiale, Stati Uniti d’America e Russia, hanno infatti tentato in ogni modo di mantenere il controllo di quelle regioni al fine di assicurarsi importantissime risorse naturali ed il controllo di punti strategici straordinariamente importanti per il controllo dell’Europa e dell’Asia.
Ciò ha portato allo sviluppo di numerosi gruppi di fondamentalisti religiosi negli ultimi decenni, in particolare i due più conosciuti sono certamente Al Qaeda e l’Isis. La proliferazione dell’ideale ultranazionalista religioso militante è stata la naturale “riposta immunitaria” alle ripetute invasioni mediorientali, ed ha prodotto una sorta di “allergia sociale esiziale” di proporzioni mastodontiche che ha avuto, e sta ancora avendo, pesantissime ripercussioni sull’equilibrio dell’Europa. L’ultima conseguenza del disastro è la recente “questione dei migranti” che ha permesso alla Turchia del dittatore Erdogan di assumere una posizione di assoluto potere nei confronti dell’Unione Europea.
