Si presenta in caserma ma si rifiuta di parlare con il carabiniere meridionale. “Mi chiami un collega” (1 / 2)

Si presenta in caserma ma si rifiuta di parlare con il carabiniere meridionale. “Mi chiami un collega”

Alcuni giorni fa in una caserma dei Carabinieri di Pieve Santo Stefano, in provincia di Arezzo, si è verificato un episodio oggettivamente incomprensibile o quantomeno molto bizzarro. Durante orario lavorativo una donna ha varcato la soglia di ingresso. Ad accoglierla ha trovato un carabiniere di origini meridionali (non è mai stato specificato esattamente di quale regione del Sud).

L’uomo l’ha salutata e le ha chiesto cosa potesse fare per lei ma la donna, ascoltando quelle poche parole, ha capito che stava avendo a che fare con una persona “nata a Sud del Tevere”. Solo per questo motivo si è rifiutata categoricamente di parlare con l’uomo in divisa. La 32enne in questione è una sarda residente da tempo nell’Aretino, dunque non una discendente di qualche popolo dell’estremo nord europeo.

“Mi faccia parlare con un altro collega”, avrebbe detto. Il carabiniere, spiazzato e probabilmente anche un po’ indispettito, le ha risposto che non era possibile. Perciò la donna, molto semplicemente, ha provato ad andare via. Il carabiniere le ha intimato di fermarsi e le ha chiesto un documento, cosa che ha turbato ulteriormente la protagonista della vicenda.