Si presenta in caserma ma si rifiuta di parlare con il carabiniere meridionale. “Mi chiami un collega” (2 / 2)

Il tutore della legge ha insistito affinché la donna si lasciasse identificare, ma lei ha risposto alzando la voce e chiedendo di essere lasciata in pace. Secondo il carabiniere di guardia, la 32enne avrebbe perfino usato un tono minaccioso nei suoi confronti. Dopo qualche minuto di discussione, la donna ha alzato i tacchi ed è uscita dalla caserma.

Un atteggiamento del genere, specialmente se perpetrato all’indirizzo di un carabiniere all’interno di una caserma, non poteva rimanere impunito. Poche ore dopo l’accaduto, infatti, la donna è stata rintracciata in strada a Pieve Santo Stefano ed è stata denunciata. Per lei l’accusa è di minacce a pubblico ufficiale con l’aggravante della discriminazione razziale.

A novembre dello scorso anno si parlò a lungo di un episodio di razzismo simile, che però non vedeva coinvolti carabinieri. Un ragazzo pugliese in cerca di una sistemazione a Milano aveva trovato un annuncio su Facebook che sembrava rispondere perfettamente alle sue esigenze. Dopo aver contattato la persona che aveva pubblicato il post, il ragazzo fu rifiutato in principio solo perché “meridionale”.