Questi cartoni sono divertenti, ma alla loro origine vi sono storie tragiche (1 / 2)

Questi cartoni sono divertenti, ma alla loro origine vi sono storie tragiche

Molti dei cartoni che vediamo in televisione sono fatti apposta per intrattenerci e divertirci: alcuni sono pensati per bambini, altri esclusivamente per adulti, altri ancora non hanno limiti di età. Ma molti di essi nascondono dietro ai loro personaggi storie di vita reale, talvolta particolarmente drammatiche. Avete presente i Rugrats? Le avventure di quei piccoletti, tra la serie originale ed il sequel “All Grown Up”, sono spesso ostacolate dalla perfida Angelica. Il personaggio è ispirato ad una bulla che aveva reso il periodo scolastico di Paul Geiman, l’ideatore del cartone animato, un vero inferno.

La Disney è conosciuta per avere sfornato alcuni dei più grandi capolavori d’animazione destinati ai bambini di tutto il mondo, ma molto spesso i “dietro le quinte” della Disney hanno messo a nudo situazioni a dir poco disagianti. Nel 1937 uscì il film animato Biancaneve e i sette nani, che divenne ben presto un cult. Pochi sanno però che Adriana Caselotti, che all’epoca aveva solo 18 anni, quando venne scelta come interpreta di Biancaneve dovette firmare un contratto con il quale si impegnava a non prestare mai più la sua bellissima voce per qualsiasi altro lavoro. E così fu per tutto il resto della sua vita.

Arriviamo ora a Winnie the Pooh, il celebre orsetto protagonista dell’infanzia di molti di noi. Winnie era il nome di un cucciolo di orso femmina che venne venduta ad un soldato canadese per la modica cifra di 20 dollari, dopo che sua madre era stata uccisa da un cacciatore. Winnie visse la sua vita in uno zoo, diventando ben presto una vera e propria star per i bambini del luogo: uno di questi era proprio Christopher Robin, il cui padre – visto l’amore del fanciullo per quel cucciolo – decise di iniziare a scriverci delle storie. Così nacque il personaggio di Winnie the Pooh.