Grande Fratello VIP, Jeremias contro Luca Onestini: è scontro sulle nomination (1 / 2)

Grande Fratello VIP, Jeremias contro Luca Onestini: è scontro sulle nomination

Al giorno d’oggi molti degli aloni di mistero e magia che avvolgevano un tempo alcuni dei fenomeni più inspiegabili, sono stati ad uno ad uno sfatati: il progresso in ambito tecnologico, filosofico e sociale ha infatti aumentato la conoscenza, ma questo ha necessariamente implicato il dover abbandonare alcune suggestioni che un tempo potevano essere plausibili, ma oggi sono state completamente confutate (se non per gli irriducibili negazionisti e per i teorici del complotto). Lo stesso potremmo dire per il concetto di reality show, o per meglio dire in italiano, di televisione realtà.

Ciò vale anche, se non soprattutto, per il Grande Fratello VIP. Un tempo infatti, nel corso delle prime edizioni di quello che poteva ancora essere un tentativo di reality show, il Grande Fratello era un programma seguitissimo per delle ragioni precise. La prima era quella voyeuristica: il prurito di conoscere cos’avrebbero fatto X sconosciuti messi insieme in una casa piena di telecamere davanti agli occhi di una nazione intera. Il secondo era la possibilità decisionale concessa al pubblico.

Facendo un piccolo excursus storico, Indro Montanelli – il più celebre e capace giornalista italiano del XX secolo – riassunse il senso del fascismo in queste semplici parole: “Mussolini capì che per piacere agli italiani bisogna dare ad ognuno di loro un po’ di potere, ed il diritto di abusarne“. Sembra proprio che l’abbiano capito anche i produttori del Grande Fratello VIP, poiché proprio grazie al televoto ogni spettatore da casa può sentirsi partecipe ed avere la sensazione effettiva di poter effettivamente influenzare l’andamento della trasmissione. Ma è davvero così?