Fisco: prima casa e automobile non faranno più reddito. Ecco tutti i chiarimenti (2 / 3)

In questo quadro molto articolato e incerto, per milioni di famiglie italiane la casa e l’automobile costituiscono due beni assolutamente necessari ed imprescindibili per la propria esistenza. Pertanto, quanto stabilito dalla Commissione Tributaria Regionale della Toscana può sicuramente alleviare almeno in parte le difficoltà e le preoccupazioni economiche di moltissimi cittadini del nostro paese. Questa decisione, naturalmente, non è di per sé sufficiente a fornire un sostegno concreto e significativo per tutte quelle famiglie che, secondo l’ISTAT, sono nella condizione di povertà relativa o addirittura assoluta.

Per migliorare la condizione economica di questi soggetti particolarmente vulnerabili sarebbero necessarie delle riforme economiche molto più incisive in grado di modificare in modo sostanziale la distribuzione della ricchezza prodotta ogni anno. Dovrebbero dunque essere previsti dei trasferimenti di risorse particolarmente ingenti dai segmenti più ricchi a quelli più bisognosi, magari attraverso una revisione del sistema di tassazione generale, in grado di beneficiare maggiormente le classi meno abbienti.

La prima casa e l’automobile, che sono di fondamentale importanza per la maggior parte delle famiglie, d’ora in poi non saranno più soggette ad accertamenti fiscali attraverso il cosiddetto redditometro. Ci sono però delle eccezioni ed una di queste si ha nel caso in cui vengano ravvisate “evidenti sproporzioni tra i beni acquistati e le entrate del contribuente”. Dunque, qualora si verificassero delle anomalie tra il reddito dichiarato e l’abitazione in cui si risiede, l’accertamento fiscale potrebbe colpire nuovamente sia la casa che l’automobile. Un metodo per cercare di individuare e punire gli evasori fiscali.